Politica

Autostrada tirrenica, Sel: se si privatizza l’Aurelia il traffico finirà sulla viabilità minore

flavio agresti

GROSSETO – «Se la viabilità in Maremma, lungo il Corridoio Tirrenico, è ancora un serio problema, se tutt’ora vi è a rischio la vita degli automobilisti, di chi è la colpa? E’ di coloro, Associazioni ed Enti locali compresi, che rappresentano e giustamente sostengono le necessità del territorio, o di quelli che a più riprese hanno stracciato soluzioni condivise con noi maremmani, riportando ogni volta il tutto ai nastri di partenza?» con questa domanda retorica Flavio Agresti, coordinatore provinciale Sel interviene sulla questione del Corridoio tirrenico. «Il progetto della SAT è in sé e per i problemi che crea, di merito e di metodo, una vera e propria provocazione. Conseguentemente SEL ne chiede con forza il ritiro, come condizione minima per recuperare un dibattito sereno e responsabile sulla mobilità integrata in provincia di Grosseto».

«Non siamo contrari alle autostrade, anche se vogliamo valutarne la realizzazione nel contesto territoriale e socio-economico che le riguarda – prosegue Agresti -. Contrari diventiamo se queste vengono viste come la risposta esclusiva alla domanda di mobilità, e continueremo ad esserlo fino a quando esistono alternative preferibili. Come nel caso della Tirrenica. Con la sovrapposizione del tracciato a quello dell’Aurelia si arriva a privatizzare la maggiore via di comunicazione da sempre esistente in provincia di Grosseto, sottraendola alla Comunità. Dieci anni di esenzione dal pedaggio passano in fretta. L’Aurelia è sempre stata e deve restare pubblica, con libero accesso in perpetuo. Altrimenti il traffico sarà incentivato, dov’è possibile, a riversarsi lungo la vecchia viabilità, riproducendo la situazione esistente prima dell’apertura della Superstrada, con le immaginabili ricadute sulla sicurezza del traffico e sulla vivibilità di luoghi come Follonica, Scarlino Scalo, Potassa, Bivio Ravi, Grilli e Braccagni, da un lato, e Castiglione della Pescaia, dall’altro, compresa la stessa Grosseto che ne sarebbe certamente coinvolta. Mentre nell’area a sud della città, non esistendovi complanari, gli automobilisti sarebbero costretti a sobbarcarsi il pedaggio, così vedendosi negare il diritto costituzionale alla mobilità».

«Chiediamo che il Governatore Rossi si esprima in merito, come nostro interlocutore politico. Egli deve svolgere il ruolo che istituzionalmente gli compete di promotore e animatore della concertazione tra tutti i soggetti coinvolti nel complesso della mobilità integrata nel grossetano, invece di inseguire un anacronistico decisionismo, estraneo ai valori ed alla tradizione della Sinistra. Con la massima determinazione SEL chiede che, contestualmente al ritiro del progetto SAT, venga attribuita priorità sia alla messa in sicurezza dell’Aurelia, eliminando i punti di maggior pericolosità, specie nel tratto Torba-Chiarone, sia alla piena utilizzazione della ferrovia, come interventi ottimali, capaci di fronteggiare al meglio le esigenze della mobilità lungo il Corridoio Tirrenico, forse definitivamente, con la minima spesa e un impatto ambientale molto limitato – conclude Agresti -, sopportabile per il territorio».

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