Politica

Salta il consiglio comunale, si sfalda il centrosinistra. L’opposizione: «Caduta del vice re»

di Lorenzo Falconi

GROSSETO – Niente consiglio comunale e nel centrosinistra sale la temperatura, ben oltre i 35°C di una calda mattinata del 7 di agosto. Manca il numero legale, perché dopo diversi conteggi non si va oltre le 16 presenze, sindaco compreso, quindi è inutile andare avanti. Sarebbero servite 16 presenze con l’esclusione del primo cittadino, ma tra i banchi della maggioranza non ci sono questi numeri, con i consiglieri Roberto Panfi, Pietro Migliaccio e Veronica Tancredi del Pd e con i socialisti Maurizio Cossu e Francesco Giorgi a vestire i panni dei grandi assenti. Salta così l’ordine del giorno, con tematiche molto attese come la cessione delle farmacie comunali e soprattutto la vicenda Iside, in merito all’affidamento a terzi del servizio.

A scatenarsi è quindi l’opposizione che richiama immediatamente al senso della responsabilità la maggioranza. «Sono stati loro – dice Giacomo Cerboni, capogruppo del Pdl -, a volere un consiglio in questa data. Non tutte le assenze sono di carattere personale, ci sono anche motivazioni politiche». Stessa visione per Claudio Pacella, capogruppo della Lista Lolini: «Sono rientrato dalle ferie per partecipare a questo consiglio – spiega -, dimostrando una sensibilità istituzionale superiore a quella della maggioranza». Picchia duro sulle assenze anche Fabrizio Rossi, capogruppo di Fratelli d’Italia: «Siamo davanti ad uno scempio amministrativo – dichiara -, se hanno una dignità devono dimettersi».

All’opposizione, quindi, non vanno giù gli atteggiamenti del centrosinistra. Per Giacomo Gori, capogruppo del Movimento 5 Stelle «la maggioranza va avanti a colpi di “prova di forza”, andando oltre la democrazia e svilendo il principio in cui affermano di credere». Riccardo Megale, della Lista Lolini, si sofferma sulla mancanza di dibattito: «Sono saltate due commissioni e un consiglio comunale in cui è mancata totalmente una documentazione. Chiediamo numeri sui quali confrontarsi. Non possiamo scherzare sul futuro di asili e bambini». Carenze che inquietano anche Pierfancesco Angelini, di Fratelli d’Italia: «Siamo stufi del dilettantismo con il quale ci vengono fornite le relazioni allegate su Iside. Tutto questo avrà un seguito, farò un esposto alla Corte dei Conti in merito al danno erariale sulle due commissioni e sul consiglio comunale che sono saltati». Guarda già oltre, invece, Andrea Ulmi, della Lista Lolini: «Dopo questa vicenda il centrosinistra si ricompatterà perché per loro la politica è un lavoro. Resta da chiedersi fino a quando potranno abusare della nostra pazienza e di quella dei grossetani, stanchi di una giunta comunale che cambia continuamente le carte in tavola».

Luigi Colomba, del Gruppo Misto, osserva la vicenda dal punto tecnico: «Resto favorevole alla vendita delle farmacie, ma non alla svendita come vuole questa giunta». L’affondo politico si fa sentire nelle parole di Luca Agresti, del Pdl: «La verità è che ci stanno facendo pagare i problemi interni al Pd. Questa è una maggioranza impresentabile. Stanno giocando una partita tutta loro sulla base del congresso di partito e sulla scelta di chi farà il prossimo sindaco della città». Di fatto un assist per la stoccata finale di Mario Lolini: «Oggi abbiamo assistito alla caduta del vice re, ovvero Paolo Borghi».

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