GROSSETO – Rimangono negativi e preoccupanti i dati sull’economia della provincia di Grosseto così come quelli relativi al resto del paese. La Maremma soffre la crisi e continua la spirale recessiva che ha come effetto più evidente la contrazione dei consumi: in altre parole le famiglie si sono impoverite e spendono sempre meno.
I numeri chiariscono meglio la situazione. Secondo i dati dell’osservatorio regionale anche nel primo trimestre del 2013 il settore del commercio in Maremma mostra un pesante segno rosso. Il fatturato delle imprese è calato del 6,2% e solo gli ipermercati registrano un valore positivo (+ 0,8%). Fatica invece la piccola distribuzione (-7%), ma molto di più la media (-9%); male anche la grande distribuzione (-2%). Segno rosso pure per il settore alimentare (-4,6%) ed il no food (-6,9%) dove, in particolare, si rileva una performance negativa nel settore dei prodotti per la casa ed elettrodomestici (-9,2%). Nelle altre province toscane la situazione non cambia; tutti gli indicatori totali e per tipologia sono fortemente negativi e a preoccupare sono anche le previsioni che per il breve e medio periodo rimagono all’insegna dell’incertezza.
«I consumatori maremmani – osserva il presidente della Camera di Commercio di Grosseto Giovanni Lamioni – risentono anch’essi della situazione critica in cui versa il Paese, e si sono perfettamente allineati alla stretta sui consumi. La conseguenza di ciò, nel nostro piccolo, continua ad essere preoccupante: il fatturato complessivo delle imprese commerciali grossetane subisce una ulteriore battuta di arresto ; – 6,2% nel primo trimestre del 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012. Se può essere di magra consolazione il risultato non raggiunge in negativo il valore nazionale ed è più o meno in linea con il valore medio della Toscana (-6,8%) dove Grosseto si colloca, grosso modo, a metà nella graduatoria delle 10 province».
«In sintesi – conslude Lamioni – però la cupa nube che, purtroppo, ormai da tempo avvolge il nostro sistema economico provinciale, si manifesta come diretta conseguenza di una crisi di estesa e prolungata portata. Una crisi che, rimarca il Presidente della Camera di commercio, da un lato pone inquietanti interrogativi sulla capacità di tenuta del nostro tessuto imprenditoriale ma che, dall’altro lato, invita anche a ripensare e rinforzare le leve per il rilancio della nostra economia. Un ripensamento ed un rinforzo che approfondiremo con autorevoli esperti già nella Giornata dell’economia che si terrà il prossimo 27 giugno».