STICCIANO SCALO – A Grosseto domenica 2 giugno 2013 in occasione delle celebrazioni per la festa della Repubblica, Aroldo Romagnoli, cittadino del comune di Roccastrada, e residente a Sticciano Scalo, è stato insignito della medaglia d’onore conferita dal capo dello Stato Giorgio Napolitano e consegnata dal Prefetto di Grosseto Marco Valentini.
Medaglia d’onore conferita ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale.
Ad accompagnare Aroldo Romagnoli, durante la cerimonia di consegna della medaglia d’onore, erano presenti il sindaco di Roccastrada, Giancarlo Innocenti, Michele Paris, consigliere comunale di Roccastrada e Claudio Fantoni, presidente centro sociale Sticciano, che insieme si sono adoperati nel formulare la richiesta di concessione dell’onorificenza alla presidenza del Consiglio dei Ministri.
Aroldo Romagnoli, ringraziando i presenti e il Prefetto di Grosseto, ha dichiarato che questa onorificenza è motivo per lui di grande commozione e gratitudine. «Questa medaglia – ha detto – racchiude in modo celebrativo questi ultimi tre anni di ricerca e di lavoro svolto per la pubblicazione del libro “Aroldo racconta una storia vera”», scritto da Aroldo Romagnoli e Claudio Fantoni con la collaborazione del Centro Sociale di Sticciano che ha provveduto a sostenere i costi di stampa. Aroldo Romagnoli vive a Sticciano, qui Claudio Fantoni lo ha conosciuto fin da bambino ma solo ora ha saputo del patrimonio di memorie che quest’uomo, ormai anziano, portava con sé. Un ricordo che nessuno pareva più interessante a risvegliare, che poteva essere svanito, e che invece si è ripresentato vivido e crudo. In questo che è un incrocio tra una biografia ed un diario, ritroviamo l’atmosfera di un secolo passato, ed il fumo e l’odore della guerra e della morte. Non c’è un briciolo di retorica nelle righe che Aroldo e Claudio hanno scritto. La scrittura è un filo d’acqua che passa accanto, ed a volte sopra, ai cadaveri, alle miserie, alla violenza, senza che da esse sia contaminata. Senza perdere quell’inevitabile obiettività che scaturisce dal semplice fatto che chi racconta può dire: “Io c’ero”.
Il libro “Aroldo racconta una storia vera” fa di nuovo sperare. Infatti il libro parla soprattutto alle nuove generazioni affinché tali orrori non si ripetano. Vi si raccontano soprattutto storie di sofferenze e di lotta per la sopravvivenza, narrate con lo stile scarno e incisivo di chi non è abituato a scrivere, ma che proprio per questo sono storie vere, che meritano di essere lette anche al di fuori dello stesso ambito in cui sono state scritte e pubblicate. Come dice il titolo del libro “ … una storia vera” una storia che nel bene o nel male chi l’ha vissuta non vuole che sia persa o dimenticata.