Comitato No all’Inceneritore: serve un monitoraggio continuo e indipendente

scarlino energia impianto

FOLLONICA – Le emissioni di diossina dall’impianto di Scarlino Energia continuano a preoccupare cittadini e associazioni. Il comitato per il No all’inceneritore di Scarlino organiza per lunedi 3 giugno un incontro pubblico, alle ore 21, presso il campo di atletica di Follonica. «Crediamo palesi le responsabilità di chi non ha voluto dare ascolto a quanti, come il Comitato per il No all’inceneritore, hanno da tempo dimostrato la presenza di diossine nel canale di scarico ed hanno invece voluto fornire nuove e frettolose autorizzazioni di attività al posto di quelle annullate dal Consiglio di Stato».

«Ancora una volta nella vicenda dell’inceneritore di Scarlino – afferma il presidente Mario Monciatti -, non abbonda la chiarezza e la trasparenza da parte di chi ha il compito di tutelare la salute dei cittadini e dell’ ambiente. Infatti, la notizia della rilevazione del superamento di quasi 6 volte dei limiti di diossina ( 0,1 consentito , 0,57 rilevato ) è stata resa nota dalla Provincia con uno scarno comunicato di poche righe ben tre giorni dopo, negando ai cittadini il diritto di essere informati tempestivamente ed esaustivamente su quanto accaduto. La popolazione di Follonica e Scarlino ha dovuto attendere cinque giorni per avere le minime e dovute informazioni e per sperare di capire quanta diossina avessero respirato, ammesso che qualcuno sappia e voglia dirglielo».

«Non solo, ci pare decisamente fuori luogo il tentativo della Provincia, del Comune di Scarlino e dell’azienda di sfruttare la circostanza per esaltare l’autocontrollo delle emissioni come garanzia per i cittadini – precisa il comitato -, invece di prender responsabilmente atto che, come da sempre sosteniamo, si tratta di misure palesemente inadeguate. Infatti, aspetto inquietante ed illuminante della vi cenda è che solo grazie ad un controllo periodico effettuato poche volte all’anno, il 15 maggio l’Arpat di Massa Carrara l’unica in Toscana dotata delle apparecchiature necessarie , ha rilevato il superamento dei limiti. Ci daranno, come di consueto, degli irresponsabili allarmisti se ci domandiamo cosa è successo nei mesi precedenti? Per tale motivo il Comitato per il No all’inceneritore di Scarlino da sempre, congiuntamente ad altri gruppi ed associazioni, fra le altre cose chiede il monitoraggio in continuo ed indipendente delle pericolose e temibili diossine, ovviamente a carico dell’azienda che esercita e quindi trae profitto dall’attività».

Per info: www.noinceneritorediscarlino.org/

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