Attualità

Mabro, Assemblea dei lavoratori: «Disponibili a confrontarci con le nostre colleghe»

Mabro Assemblea

GROSSETO –  Assemblea dei lavoratori della ex Mabro, questa mattina, in sala mensa. Le Rsu della Cgil, insieme ai dipendenti che sostengono la linea di non rientrare in azienda, rispondono a tutte quelle colleghe che ogni giorno prestano servizio all’interno della fabbrica: «Vogliamo rivolgerci a tutte quelle nostre compagne di lavoro che non hanno aderito alla nostra lotta, ma che hanno partecipato insieme a noi alla occupazione di tre anni fa. Che hanno provato veramente cosa vuol dire lottare per difendere il proprio lavoro, non come chi se ne stava nelle loro case, al caldo, salvo presentarsi al lavoro che altre avevano difeso. A queste non risponderemo più, ma a voi vogliamo dirvi di riflettere attentamente. Avete visto il lavoro che veramente è entrato, avete constatato le favole raccontate da Barontini: russi, cinesi, arabi, americani, francesi, soci, finanziatori e acquirenti. Come fate a credere che ora possa essere il finanziatore di una aziendina, gestita poi insieme a quel personaggio che tutte ben conosciamo e che garantisce un lavoro che non può esistere».

Una presa di posizione che mira diretta alla coscienza delle colleghe: «Avete pensato con quali risorse verrà iniziata questa fantomatica attività? Quelle provenienti da Marcolana in via di fallimento o con i finanziamenti delle banche già oggi in fila per concedere prestiti a Barontini? Quali saranno i locali dove andrete a lavorare? Certo non quelli attuali, dove pende uno sfratto bloccato solo da concordato. Allora in qualche capannone, con i proprietari anch’essi in fila, ansiosi di affittare locali ad un personaggio noto per come non onora i contratti?»

E ancora: «Con quali macchine lavorerete, essendo quelle di Abbigliamento Grosseto pignorate? Con quelle acquistate con i soldi dei monopoli messi a disposizione dai due soci? O con la vendita di Abbigliamento Grosseto all’ennesimo fantomatico, importante imprenditore disponibile ad accollarsi debiti per dieci milioni di euro per una azienda in fallimento? A voi quanto tempo occorrerà per capire che vi stanno imbrogliando? Non avete difeso il vostro lavoro, anzi lo avete messo ancor più in pericolo e siete state usate per rendere credibile una inesistente continuità aziendale, non necessaria per la Prodi, permettendo così di far guadagnare tempo con il concordato preventivo, alla fine del quale vi sarà il fallimento.

Infine una sorta di appello: «Non vi abbiamo impedito di entrare al lavoro e non ve lo impediremo in futuro, ma almeno provate a ragionare esaminando solo i fatti, non le chiacchiere. Noi siamo ancora disponibili a confrontarci».

commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI