
di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Cresce la superficie di vigneti in provincia di Grosseto, tiene la quantità prodotta, ma sul mercato ancora qualcosa non torna. Al convegno sugli stati generali della viticoltura e del vino, si sono dati appuntamento gli operatori del settore. Presenti anche le istituzioni regionali e locali, oltre a tecnici, agronomi, enologi, sindacati e docenti universitari, per discutere sullo sviluppo di una delle maggiori risorse del territorio sotto il profilo economico e turistico. «Possiamo affermare che nel settore vitivinicolo intravediamo la luce alla fine del tunnel – spiega Gianni Salvadori (nella foto), assessore regionale all’agricoltura -. Da parte della Regione abbiamo investito più di 8 milioni per la promozione, per costruire una rete di rapporti nel mondo del vino e per avere una maggiore penetrazione sul mercato. La forza dei nostri vini, in ogni caso, non può prescindere dall’utilizzo del brand Toscana. Abbiamo la nostra identità, abbiamo la nostra qualità, dobbiamo insistere su questo».
Dal punto di vista dei numeri, in Maremma si registra un forte calo delle aziende di settore rispetto al 2000. Erano 6911 13 anni fa, sono 4175 adesso, in ripresa dopo il 2010, quando erano 3794. Un dato non necessariamente negativo, perché le aziende sono diminuite anche in virtù delle esigenze di mercato che chiedevano maggiore qualità. In compenso è aumentata la superficie di vigneti che tocca 8661 ettari, contro i 5821 del 2010. Tiene la quantità prodotta, in calo rispetto al 2010, quando toccò la punta massima di quasi 576 quintali, ma in aumento rispetto al 2011. «Se il mercato vitivinicolo nazionale sta dando dei primi timidi segnali di ripresa grazie all’export, i nostri vini devono inserirsi da protagonisti in questo cambio di passo – spiega l’assessore provinciale allo sviluppo rurale Enzo Rossi -. Gli stati generali della viticoltura e del vino vogliono essere l’occasione per fornire agli operatori locali una piattaforma di incontro utile ad individuare e strutturare una regia unica, in grado di rafforzare la nostra presenza sui mercati».
Un’analisi che pone anche spunti di riflessione differenti, come quello del presidente di Coldiretti Francesco Viaggi: «Abbiamo dovuto far fronte a difficoltà climatiche e commerciali, ma chi ha lavorato bene facendo impresa si sta difendendo, anche nei confronti del mercato estero. Purtroppo il consumo di vino si è abbassato notevolmente a causa di una legge dalla tolleranza zero sul consumo di alcolici. Capisco il principio, ma è doveroso sottolineare che anche l’abitudine di un bicchiere di vino ha subito forti ripercussioni».