Politica

Vella: quella usata per ripascere non è solo posidonia ma materiale di risulta

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SCARLINO – Sulla sabbia utilizzata per ripascere la spiaggia a Scarlino torna ad intervenire Antonino Vella che risponde al sindaco Maurizio Bizzarri e alla Promomar sul problema «della sabbia/fanghi di escavazione del porto stoccati a monte della spiaggia lato destro della Fiumara, all’interno dei quali, dopo aver formato una vasca adeguata, si sono aggiunti sedimenti “sorbonati” in quattro punti diversi alla foce del porto/canale.
 Su questa duna artificiale si è appoggiato, nel tempo, il materiale di risulta dalla pulizia (perciò rifiuto) delle spiagge all’inizio di ogni stagione balneare per rendere più gradevole l’impatto visivo e fisico ai potenziali frequentatori della zona».

«Attualmente l’amministrazione comunale sta ricollocando questo materiale (a detta del sindaco alghe) sul litorale in concessione alla Promomar in quanto la società avrebbe chiesto di liberare la zona dove queste erano state accumulate, sempre sulla propria concessione – prosegue Vella -. È innegabile infatti che lo spostamento delle “alghe” (che alghe non sono) coinvolga anche la movimentazione di sabbia/limo/fanghi rimossi con l’operazione di pulizia e deposito; ed è pure comprensibile la preoccupazione di chi pensa che questo materiale, che magari superficialmente può risultare idoneo grazie al dilavamento dovuto alle piogge, in profondità possa avere ancora (e magari maggiorato) il carico inquinante dovuto alla particolare posizione geografica/eolica vicino alla foce ed alla bocca del porto.»

«Il sindaco dichiara che il materiale stoccato, motivo dello spostamento, sarebbe vagliato e dovrebbe essere posidonia spiaggiata annualmente – sottolinea ancora Vella -. È chiara l’inconcludenza dell’affermazione perché nel materiale spostato, oltre a tracce di sporcizia di varia natura, non vi è traccia di posidonia spiaggiata annualmente, ma, oltre alla sabbia e limo, si evidenzia una grande percentuale di posidonia macerata (da almeno 10 anni di permanenza in mare) e depositata, sotto forma di mattes e banquettes, sul e sotto il litorale di cui è l’artefice principale.
Si parla poi di interramento in sito che, in parole povere, significa scavare una buca per sotterrare il materiale; peccato che questo procedimento è previsto (in modo sbagliato, ma tant’è) per la posidonia annuale che con il tempo dovrebbe ridursi e non creare dossi sulla spiaggia, cosa che il rifiuto attuale non potrà assicurare in quanto già ridotto ai minimi termini».

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