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Il Veliero non si sblocca. Si avvicina la data del Tar. Lynn «Qualcosa non torna»

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FOLLONICA – «Qualcosa non torna nel caso Veliero». Così la pensa Charlie Lynn, capogruppo Gruppo Misto, che esprime preoccupazione per una vicenda che a breve potrebbe approdare nelle aule nel Tar e lì rimanere a lungo decretando forse per sempre la chiusura del villaggio. I giorni passano inesorabili e se non si risolve velocemente il caso, la questione Veliero approderà al Tar. Lynn parla anche della linea tenuta dalla maggioranza e dal Pd, a favore di una soluzione «in via stragiudiziale», che però per il momento non ha portato ad azioni concrete.

«Qualcosa non torna – scrive Lynn – non solo perchè non c’è corrispondenza tra la volontà politica dei democratici di arrivare ad un accordo ed il comportamento del Sindaco, ma anche perchè sono troppe le domande che aspettano una risposta. Ancor oggi non siamo riusciti a sapere i contenuti del parere legale dello Studio Villatta Degli Esposti di cui si è recentemente avvalso il Comune. Così come, nonostante la presentazione di una precisa interrogazione comunale, non siamo riusciti a sapere in cosa differenzi il Veliero dal MareSì, con il quale, se pur in maniera tribolata, si è riusciti a trovare un accordo».

«In attesa che il Sindaco chiarisca alla città e ai consiglieri di minoranza quali siano gli intendimenti del Comune, ad oggi non abbiamo che poche notizie trapelate da una riunione dei soci della Cooperativa della settimana scorsa. Così abbiamo appreso che un eventuale accordo con l’Amministrazione passa dalla comunicazione annuale al Comune dei soci della Cooperativa che hanno soggiornato nel campeggio, delle piazzole che hanno utilizzato, dalla durata delle loro vacanza e delle tariffe che sono state applicate loro».

«Una richiesta che ci ha incuriosito non poco e che ci ha stimolato a ricerca se a termini di legge possa un Comune richiedere tali informazioni. Ed abbiamo scoperto che secondo il Garante della Privacy le schede o i tabulati devono essere consegnati dagli albergatori direttamente ad uffici o organi di polizia. Occorre infatti assicurare che il trattamento dei dati sia effettuato dai soli soggetti competenti».

«Pertanto chiedo al Sindaco se tale richiesta dati di tipo personale sia rispettosa della legalità oppure no, sinceramente mi sembra alquanto discutibile anche se sicuramente lo Studio legale che porta avanti la trattativa per il Comune avrà pensato molto bene a quello che chiedeva in un accordo che si vuole sia paritario a quello delle altre strutture».

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