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Chimera d’oro a Mario Maiani: utilizzò le sue risorse per i poveri del mondo

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GROSSETO – Ha utilizzato le sue importanti risorse economiche per aiutare i più deboli cittadini del mondo adoperandosi per intervenire fattivamente là dove l’emergenza era più drammatica. Con questa motivazione la Provincia di Grosseto assegna la Chimera alla memoria di Mario Francesco Maiani, generoso cittadino maremmano, che si è spento nel 2012, all’età di 87 anni, dopo aver impiegato tutte le sue ricchezze in opere benefiche.

La cerimonia di consegna del massimo riconoscimento della Provincia di Grosseto, si terrà sabato 23 marzo, alle 15, a Caldana nella residenza per anziani che è stata realizzata grazie ad una donazione di Mario Maiani e che è intitolata al padre, Angelo. La Chimera sarà consegnata simbolicamente ad un familiare di Mario Maiani, dal presidente della Provincia, Leonardo Marras, alla presenza della Pro sindaco di GavorranoElisabetta Iacomelli. Seguirà alle 16, al Frantoio “Maiani”, un incontro per ricordare la figura di Mario Maiani. Introduce gli interventi il presidente del Consiglio provinciale Sergio Martini. A prendere la parola saranno l’ingegner Mario Amerini, che è stato uno dei collaboratori di Mario Francesco Maiani;  e  Paolo Bindi, presidente della società di mutuo soccorso di Caldana. Reana de Simone, presidente della Commissione provinciale per le Pari Opportunità spiegherà l’impegno della Provincia nel progetto Meres in Camerun, per l’emancipazione femminile attraverso la coltivazione e il commercio della pianta moringa nell’ambito del  progetto Moringa, a cui ha partecipato anche Maiani.

Mario Francesco Maiani, nasce a Caldana l’1 maggio 1925, cresce con il padre Angelo, la madre Lucia e la sorella Selene maturando una forte dedizione verso il prossimo. Dopo aver frequentato la scuola elementare di Caldana e il liceo classico a Grosseto, nel 1949 si laurea in veterinaria a Pisa. Esercita la professione di veterinario a Roccastrada, dedicandosi contemporaneamente alla conduzione dell’azienda agraria di famiglia e poi, per 17 anni, all’insegnamento della matematica nella scuola media di Gavorrano. Non si sposa e non ha figli. All’età di 75 anni, dopo la morte dei genitori e della sorella, è l’unico erede del patrimonio di famiglia. Decide di destinarlo agli ultimi. Così, continuando a vivere a Caldana, in estrema semplicità, finanzia una dopo l’altra, numerose opere umanitarie in tutto il mondo: nel 2002, in Bolivia a Santa Cruz, realizza un ospedale infantile con 40 posti letto donato alla Chiesa cattolica locale; nel 2003 un poliambulatorio in Perù; nel 2004 una residenza per le suore che gestiscono l’ospedale che ha  realizzato a Santa Cruz, nel 2005 amplia l’ospedale di Santa Cruz con un centro di recupero per l’handicap. Nel 2008 finanzia un istituto geriatrico a Caldana che  intitola al padre Angelo e dona al Comune di Gavorrano. Nel 2010 realizza la clinica materna infantile in Etiopia con 30 posti letto; nel 2009 un poliambulatorio in Nigeria; nel 2012 grazie a Maiani inizia la costruzione di un ospedale in Congo, uno in Camerun, e uno in Etiopia con 50 posti letto. Maiani muore nel 2012, a 87 anni, lasciando un ricordo indelebile nel cuore e nella mente di tante persone

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