GROSSETO – «In merito all’attività svolta da Arci Caccia nelle scuole di Gavorrano ci sentiamo in dovere di dire che chi imbraccia un’arma e si diverte a uccidere animali non umani, non può di certo insegnare ai bambini il rispetto verso gli animali stessi». Ad affermarlo Giovanni Di Meo di Associazione d’Idee onlus che critica la presa di posizione al riguardo di alcuni pariti. «Comunisti Italiani non possono assolutamente parlare di civiltà, lezioni civiche e discorsi simili, difendendo i cacciatori che, grazie a una legge voluta da Mussolini nel Ventennio, possono entrare armati, spesso con arroganza e prepotenza, nelle terre di agricoltori e iniziare a sparare a tutto ciò che si muove. La caccia non ha niente a che fare col comunismo, la caccia era la pratica della nobiltà che tanto hanno odiato i comunisti negli anni passati».
«Altro appunto a ciò che dicono i Comunisti Italiani – prosegue Di Meo – è che la scuola dovrebbe insegnare gli aspetti della vita con razionalità e imparzialità. Una associazione venatoria non insegna il rispetto degli animali ma insegna che uccidere un animale è lecito. Una mente sgombera di un bambino, libera da condizionamenti, non concepirebbe mai una cosa del genere. L’intento di Arci-caccia è proprio quello di immettere nelle loro menti sgombere e pacifiche, la concezione che uccidere un animale non umano indifeso è cosa giusta. Il bene e il male fanno parte di questo mondo e non abbiamo il compito di giudicare noi, ma abbiamo di certo il dovere di ostacolare coloro che si appropriano del diritto di condizionare le menti ancora libere dei bambini. Pertanto – conclude – invitiamo le autorità competenti a interrompere qualunque forma di collaborazione con il mondo venatorio e le loro associazioni».