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Gessi rossi, Vella: Bisogna scongiurare rischi per le falde acquifere

gessi rossi

SCARLINO – Sulla vicenda dei gessi rossi e sul loro uso come fertilizzanti interviene Antonino Vella che ricorda come «dalla primavera 2012 su alcuni campi della piana di Scarlino sono state scaricate montagnole di gessi rossi della Tioxide (gli stessi che vengono portati in discarica a Montioni come rifiuti speciali) e sono stati stesi come fertilizzanti (ammendanti). Su alcuni terreni delle Bandite di Scarlino (subito dopo la prima Collacchia) gli stessi gessi sono stati depositati e rimasti ammontinati perché, ci è stato riferito, “c’è in corso un’indagine tesa a conoscere più approfonditamente la composizione di tali fertilizzanti”.»

«Io mi auguro che tali materiali rispondano a tutti i requisiti di legge per essere sparsi nel territorio – prosegue Vella – perché, se questo non fosse, vorrei sapere perché non è stata emanata, in via precauzionale, un’ordinanza tesa alla rimozione o messa in sicurezza degli stessi. Nel frattempo infatti, a causa del vento e delle piogge, le sostanze contenute nei “gessi” si saranno sparse nel terreno e percolate in falda. E se il materiale usato risultasse non utilizzabile in agricoltura, che possibilità ci sarà di dichiarare ancora certe produzioni “di qualità certificata o biologica” e come si potrà bonificare tutto il territorio contaminato? E se la falda acquifera di Pian d’Alma fosse entrata in contatto con sostanze chimiche irregolari e fuori norma – conclude Vella -, a chi si dovrà addossare la responsabilità e la successiva bonifica?»

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