Cultura

“Qui lontato”, a Massa le storie dei novantenni per raccontare un “secolo di vita”

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MASSA MARITTIMA – Un libro di storie vere molto particolari.. storie di ultranovantenni che ricordano tutti i loro anni: quelli della guerra, quelli in cui la famiglia, i rapporti dei piccoli centri e le vicende che attraversavano la vita erano talvolta lontane e diverse, talvolta simili ad oggi.

È la pubblicazione realizzata dalla Cgil Spi di Grosseto e di Massa Marittima con il patrocinio del Comune di Massa Marittima e la collaborazione della Biblioteca comunale Gaetano Badii, che sarà presentata domenica 16 dicembre alle 16, al Palazzo dell’Abbondanza. L’autrice è Nadia Pagni che ha scelto Massa Marittima come luogo in cui vivere, per la sua bellezza e la sua storia; è proprio lei, volontaria attiva nella Cgil pensionati massetana, a raccontarci il libro: “si tratta di una ventina di storie raccolte tra gli anziani per lo più tra i novanta e i cento anni, di Massa Marittima e dei suoi dintorni: un’esperienza –spiega la scrittrice- che avevo già sperimentato con un centro sociale di Desenzano del Garda dove lavoravo. Sono storie varie, ascoltate da chi spontaneamente ha voluto partecipare alla raccolta, racconti mai forzati sempre emersi con naturalezza dai loro protagonisti. Frammenti che si incastrano per aiutarci a completare la comprensione della grande storia, attraverso le storie dei singoli, spesso riportate solo oralmente. Io credo nel recupero della storia locale e personale, come collante di quella nazionale”.

Quelle memorie ritrovate che partono dagli anni ’30, ’40 e arrivano “Qui, lontano” , questo il titolo del libro, sono state accolte con piacere dai loro protagonisti, che hanno potuto ritrovare il filo delle loro memorie senza perderle, anzi restituendole alla comunità odierna. La direttrice della Biblioteca Comunale Roberta Pieraccioli, che ha collaborato alla realizzazione del libro, dice di aver partecipato con piacere ad un progetto di grande importanza culturale e sociale; “gli anziani-commenta- soprattutto in un territorio come il nostro che ha vissuto episodi di guerra e di Resistenza, che è radicalmente mutato socialmente ed economicamente in pochi decenni, passando dalla miniera al turismo, rappresentano un patrimonio equiparabile a quello degli archivi storici. Un patrimonio che va messo in sicurezza proprio come ha fatto Nadia Pagni raccogliendo testimonianze preziose al recupero  di frammenti ancora vivi della nostra storia. Mi piacerebbe –conclude la direttrice-che il progetto di Nadia proseguisse e potesse estendersi a tante altre persone che hanno ancora tantissimo da raccontare”.

Intanto il libro dell’autrice che si autodefinisce un tramite tra gli oratori e il pubblico che li  conoscerà in “Qui, lontano” e che ha al suo attivo varie pubblicazioni edite da prestigiose case editrici italiane, sta partecipando al concorso letterario nazionale di “Liberetà 2012”, il periodico di Spi Cgil.

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