di Daniele Reali
GROSSETO – «Sono i dati peggiori degli ultimi dieci anni». Così il presidente della Camera di Commercio, Giovanni Lamioni, definisce i numeri sulla congiuntura economica riferiti al primo semestre del 2012 ed elaborati in collaborazione con l’Istituto Taglicarne di Roma (nella foto da sinistra il presidente della Camera di Commercio di Grosseto Giovanni Lamioni e Paolo Cortese dell’Istituto Tagliacarne). Dati che mostrano una situazione molto difficile per l’economia maremmana che sta attraversando, dice Lamioni, «da due anni a questa parte una crisi profonda». A testimoniare lo stato di recessione dell’economia della provincia di Grosseto due dati su tutti: rispetto allo stesso periodo del 2011 il fatturato cala del 6,5% e la produzione del 6,7%. «I settori più colpiti – spiega Lamioni – sono il commercio e l’edilizia». Il comparto del commercio fa segnare una diminuzione del fatturato del 15%, mentre per le costruzioni il calo si attesta sul 10%.
«Per dieci anni la Maremma – osserva il presidente – è riuscita a difendersi bene dalle fasi di recessione del paese, oggi però non è più così: il momento è in assoluto il peggiore e ho l’impressione che la rappresentazione della crisi che viene fatta sia migliore della situazione reale».
A preoccupare è anche il dato che riguarda il coinvolgimento delle aziende grossetane nella fase di recessione: il 605 delle imprese della provincia dichiara di aver ridotto il proprio fatturato nel 2012, un dato che nel 2007 segnava appena il 27%.
«In una provincia come la nostra – aggiunge Lamioni – dove il turismo pesa per il 10% sul Pil del territorio un dato positivo e non banale è rappresentato dalla crescita delle esportazioni (+10%) e comunque dall’aumento del numero di società di capitali».
Che cosa fare però per il futuro e per tentare un rilancio in attesa di una ripresa che potrebbe avere come orizzonte ancora una periodo piuttosto lungo. Dal presidente Lamioni arriva alcune indicazioni interessanti: «Bisogna avere particolare attenzione per le imprese che operano nel settore delle costruzioni e bisogna puntare sull’affermazione in Italia e all’estero del “brand Maremma”. Noi in Maremma siamo abituati al sacrifico e potremo uscire dalla crisi meglio di altri territori se riusciremo a superare questo momento difficile». In questo la camera di Commercio farà la sua parte con «un bilancio concreto e risposte dirette».