Attualità

Con Siena o con Livorno: i sindaci della provincia intervengono sulla nuova Area vasta

di Barbara farnetani

GROSSETO – C’erano i sindaci e gli assessori di gran parte della provincia grossetana ad ascoltare il coniglio aperto sul riassetto delle province. Ma anche i rappresentanti delle associazioni di categoria, dell’imprenditoria e dei sindacati. In molti si sono iscritti a parlare per portare il contributo personale e del territorio o degli interessi tutelati e rappresentati. «Possiamo chiamarla Spending review – ha affermato l’assessore regionale Salvatore Allocca – ma si tratta sempre di tagli alla spesa. Questa che è stata proposta non è una revisione della rappresentanza ma un taglio ala rappresentanza in cui intravedo anche un motivo di incostituzionalità»

Contrario alla non elettività dell’ente Provincia anche il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi (nella foto sopra) «I rigidi criteri della Legge non dicono la verità sui territori, ma se contano solo i numeri, allora è anche evidente a chi spetta il capoluogo. Oppure si ridiscute tutto, persino la collocazione di area vasta; e allora perché non guardare verso il mare? Se provincia e capoluogo non possono restare qui perché si deroga alle linee guida del Governo – prosegue il primo cittadino di Grosseto -, allora si riapra tutta la questione, a partire dalla nostra collocazione di area vasta. Chi l’ha detto infatti che non possiamo riunire la continuità naturale con la Val di Cornia e Piombino e restare provincia, oppure anche formare con Livorno, Pisa e Lucca una grande provincia del Litorale? Avrebbe certamente senso iniziare a coordinare politiche turistiche, culturali, ambientali e portuali con Livorno piuttosto che con Siena. Si possono sicuramente immaginare nuovi sviluppi guardando più ad un’economia del mare che verso l’entroterra. Con la Provincia – conclude Bonifazi – se ne vanno quindi anche la Prefettura, la Questura, i Comandi delle Forze dell’Ordine, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e gli uffici scolastici. Che ne sarà dei servizi?»

Il consigliere regionale Lucia Matergi parla di una sorta di violenza insita nella riforma nel suo essere così “sbrigativa” «Questa – afferma Matergi – è una riforma di tipo costituzionale all’interno di un decreto che prevede disposizioni di riordino e contenimento della spesa. Di fatto, se vogliamo che i servizi ai cittadini restino inalterati anche i tagli alla spesa saranno minimi. Le province – prosegue il consigliere Matergi – non possono divenire un ente di secondo livello.»

Il sindaco di Arcidosso Emilio Landi (nella foto a destra), coordinatore dell’Unione dei comuni dell’Amiata si dice d’accordo con i due documenti presentati da maggioranza e opposizione e di cui sarà fatta una sintesi «Bisogna affrontare la questione prima che qualcuno lo faccia al nostro posto – sottolinea – quando sento alcune affermazioni che parlano di allungarci verso la costa, io mi sento tagliato fuori. Bisogna fare una riflessione collettiva sugli assetti. Per quanto riguarda il territorio dell’Amiata la divisione dal versante Senese è un confine solo geografico, perché la montagna è unica e ha una sua omogeneità col territorio senese. Quando abbiamo creato l’unione dei comuni – ribadisce Landi – non ci siamo preoccupati di dove sarebbe stata collocata la sede, ma dei servizi ai cittadini. Non ci dimentichiamo di un territorio ampio che ha necessità diverse»

«Con questa revisione – ha ricordato il sindaco di Roccastrada Giancarlo Innocenti – sta venendo meno la prerogativa che hanno i comuni di decidere a quale territorio appartenere, a quale provincia. La proposta di far coincidere i confini amministrativi con le aree vaste è un limite e un pericolo anche di carattere economico. Si rischia di costituire sistemi economici chiusi»

Il sindacato ha invece affrontato la questione da un altro punto di vista «Oggi si è parlato alla politica e non ai lavoratori – ha detto Lorenzo Centenari della Cgil – c’è una forte preoccupazione su quali saranno le ricadute per i lavoratori, dove saranno spostati, quale sarà il loro futuro?»

All’incontro erano presenti assessori e sindaci di molti comuni della provincia, tra cui il sindaco di Santa Fiora Renzo Verdi e quello di Castell’Azzara Marzio Mambrini, il primo cittadino di Civitella Paolo Fratini e quello di Semproniano Gianni Bellini e il sindaco di Scansano, Sabrina Cavezzini.

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