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Riforma Province. Ecco le “mappe” della nuova Toscana: 4 ipotesi per il futuro della regione

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Riforma Province. Ecco le “mappe” della nuova Toscana: 4 ipotesi per il futuro della regione
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GROSSETO – Come cambierà la Toscana e come cambieranno le province alla luce della riforma varata dal governo Monti con il decreto sulla spending review? Domande sempre più frequenti che sono entrate nel dibattito politico e che sono destinate per il momento a non trovare una risposta, almeno fino al termine fissato dalla normativa sulle proposte da avanzare al governo.

Nelle passate settimane in tanti si sono espressi sul futuro della regione e sulle nuove province: dal presidente Enrico Rossi agli amministratori locali, dai politici di centrodestra a quelli di centrosinistra senza parlare poi di liste civiche, sindaci, associazioni e comitati. Tante parole per tante idee. Noi, sulle nostra pagini digitali, abbiamo cercato di riassumere alcune proposte, tra le più gettonate, presentate in questi giorni.

• Ipotesi Uno – Le tre Aree Vaste. La proposta è stata avanzata dal Presidente della Regione Enrico Rossi e ha destato una serie di polemiche soprattutto per l’indicazione che il governatore ha fatto sui nuovi capoluoghi. L’idea di Rossi ricalca la scelta che è stata fatta sulla suddivisione della regione in aree vaste come è avvenuto per l’erogazione di servizi (sanitari ad esempio). Le tre aree, quasi mini regioni per la loro estensione sono: Centro con Firenze, Prato e Pistoia, Costa con Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara, e Sud con Grosseto, Arezzo e Siena.

• Ipotesi Due – Le 5 province più l’area metropolitana. La proposta è stata presentata a Firenze dai vertici regionali del Popolo della Libertà della Toscana. L’idea è di ridurre il numero di province dalle attuali dieci a cinque più l’area metropolitana di Firenze. In questo caso le cinque nuove province sarebbero: Grosseto con Siena, Arezzo da sola (potrebbe rispettare già da sola i criteri contenuti nella riforma), Livonro e Pisa, Massa Carrara e Lucca, Prato e Pistoia, e infine l’area metropolitana di Firenze che lascerebbe fuori alcuni comuni per consentire a Prato e Pistoia di raggiungere i criteri della legge.

• Ipotesi tre – La proposta del governo A. Secondo i criteri contenuti nel decreto sul riordino delle province i nuovi enti in Toscana dovrebbero diventare quattro. Firenze rimarrebbe come la provincia attuale poi ci sarebbero le altre tre province: Grosseto con Arezzo e Siena, Livorno con Pisa e Massa Carrara, Lucca, Pistoia e Prato.

• Ipotesi quattro – La proposta del governo B. In questo i “dettmai” contenuti nel decreto sul riordino potrebbero anche essere interpretati dando la possibilità alla provincia di Grosseto di unirsi a quelle di Livorno e Pisa e scegliendo così la soluzione della costa rispetto a quella dell’entroterra.

 

Daniele Reali
9 Settembre 2012 alle 7:30
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