Turismo in calo in Maremma. Crisi per il “mare” con gli italiani che non vanno in vacanza

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GROSSETO – L’indagine congiunturale di Confesercenti Toscana sull’andamento del turismo da giugno alla metà di agosto ha messo in evidenza una perdita di circa due milioni di pernottamenti rispetto allo scorso anno, con un calo particolarmente sensibile – tra il 16 e il 18% – degli arrivi dei turisti italiani, ed un incremento del 5% degli stranieri. Questo ha graziato le destinazioni come le città d’arte e il Chianti, ma ha penalizzato fortemente le destinazioni balneari predilette dagli Italiani.

«È del tutto evidente – spiega l’assessore provinciale al turismo, Gianni Chelini – che sul drastico calo di presenze registrato anche nel nostro territorio, anche se meno marcato che in altre zone, oltre all’innegabile impatto generalizzato della crisi, ha pesato anche l’assenza di presidio del mercato interno in termini di promozione da parte delle Apt, che sono state smantellate a vantaggio dell’accentramento delle politiche di promozione in Regione, senza concertazione e trovando una riforma già apparecchiata».

«Oggi, pertanto, occorre imparare dagli errori d’impostazione commessi dalla Regione e rivedere il sistema. Tanto più che c’è un evidente separatezza tra le politiche regionali, che hanno accentrato le risorse, e i Comuni che spesso per recuperare terreno si sono trovati a dover introdurre la tassa di soggiorno, gestendosi in autarchia il poco di promozione che hanno potuto fare. Cionondimeno facendola in ordine sparso».

«Tutto questo ripropone in modo prepotente la necessità di ripristinare un livello intermedio di coordinamento delle politiche di promozione territoriale, che aggreghi le offerte dei Comuni riconducendole ad un’omogeneità provinciale, collegandole in modo stabile alla promozione generale del prodotto Toscana. Mi auguro vivamente – conclude Chelini – che questo problema sia all’attenzione della Regione Toscana, dal momento che la promozione turistica non è fra le materie che ad oggi la stessa Regione delegherà alle nuove Provincie che dovrebbero nascere dall’incerto processo di riordino in corso di gestazione».

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