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Piromani raddoppiati dal 2003 ad oggi, Salvadori: inasprire le pene

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FIRENZE – È in crescita, in Toscana, il numero di Piromani e incendiari che passano dai 76 del 2011 ai 95 dei primi otto mesi del 2012, di questi 86 colposi e ben 9 dolosi. Cifre che spaventano, ma che non fanno altro che confermare un trend negativo che si è evidenziato già negli anni scorsi, nel 2003 furono infatti 54, quasi la metà rispetto a quest’anno. Cifra, quella di quest’anno , destinata a salire: in questi non sono infatti ricompresi i tre incendiari fermati a grosseto questa estate.

Anche per questo l’assessore Regionale alle foreste, Gianni Salvadori, ha deciso di prorogare «almeno fino al 30 settembre prossimo venturo il periodo a rischio e il divieto assoluto di abbruciamento di residui vegetali» così come il servizio antincendi gestito dalla Regione Toscana che sarà garantito fino al termine dell’emergenza. L’assessore ha infine annunciato che lunedì, in Giunta, presenterà una proposta per allungare a 20 anni (rispetto agli attuali 10) il periodo nel quale è impossibile utilizzare i territori boschivi colpiti da incendio.

Al riguardo la legge stabilisce:
il divieto di pascolo per 10 anni, il divieto per 5 anni di esercizio di attività venatoria per superficie maggiore di 1 ha e in presenza di tabellazione, il divieto per 15 anni di ogni trasformazione del bosco in altra qualità di coltura, il divieto per 10 anni di realizzazione di edifici o strutture per insediamenti civili o attività produttive (a meno che non siano già previsti dai piani urbanistici).

Quattro le regole fondamentali che sono state ribadite questa mattina: non accendere fuochi all’esterno, non buttare cicche, attenti alle marmitte catalitiche delle auto, segnalare con la massima precisione possibile i luoghi di incendi ai tre numeri per le emergenze: il 115 (Vigili Fuoco), il 15 15 (Corpo Forestale Stato), l’800 425 425 (numero verde Regione Toscana). Fino a qui le indicazioni dettate dal buon senso, ma anche la legge detta regole precise: in questo periodo, nelle aree boscate e assimilate (compresi gli arboreti) e nella fascia contigua entro 200 metri è vietato:
1. accendere fuochi (salvo deroghe con prescrizioni per carbonaie, giardini e aree attrezzate)
2. abbruciare residui vegetali (salvo deroghe con prescrizioni nei castagneti da frutto)
3. usare strumenti a fiamma libera o che provocano scintille
4. accumulare o stoccare materiali infiammabili.

Chi viola questi divieti è punito con una sanzione fino alla reclusione da 4 a 10 anni. Il Corpo forestale dello stato sta studiando un’“azione sperimentale” con l’obiettivo di far pagare le spese («almeno quelle di spegnimento») direttamente ai responsabili. Anche chi provoca un incendio colposamente ne risponde civilmente per i danni provocati e una volta che la sentenza è passata in giudicato la Regione può costituirsi per chiedere il rimborso delle spese per lo spegnimento e dei danni provocati.

Gianni Salvadori ha fatto presente che Regione Toscana sta valutando di costituirsi parte civile in modo da chiedere i danni ai colpevoli mentre, più in generale, sarebbe necessario «inasprire le pene per chi provoca incendi»

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