GROSSETO – La Tassa di soggiorno in un territorio come il nostro è un balzello per fare cassa. Ad affermalo Laura Cutini, capogruppo misto in Consiglio provinciale. «Le recenti notizie che appaiono sulla stampa in merito all’applicazione della “tassa di soggiorno” nei vari comuni della provincia di Grosseto, impongono una riflessione per le ricadute che avrà sul nostro territorio. La crisi economica che investe tutto il Paese non risparmia alcun settore, tanto più quello turistico del quale comunque avremo i dati definitivi a fine stagione.»
«La “tassa di soggiorno”, che nelle realtà turistiche consolidate con flussi che hanno continuità durante tutto l’anno (vedi Roma, Firenze, Venezia) può avere una giustificazione, – prosegue Cutini – nel nostro territorio in un momento come questo e con modalità di applicazione “a macchia di leopardo”, rappresenta un vero e proprio “balzello” per fare cassa a sostegno delle crescenti difficoltà che hanno le Amministrazioni locali.»
«Considerato che i nostri flussi turistici sono quantitativamente limitati, quali mai economie potranno dare? – si chiede Laura Cutini – Comunque una tassa giustificata e con finalità di vera ricaduta in servizi può anche essere compresa, ma applicarla in piena stagione non fa altro che peggiorare i risultati già critici per il settore turistico ed in particolare in territori come il nostro che nel turismo hanno uno degli assi economici più importanti, se poi ci sono comuni confinanti che fanno scelte diverse è ancora più incomprensibile. A tal proposito, essendo presente lo strumento dell’Osservatorio Provinciale sul Turismo, ritengo opportuno programmare l’incontro della IV° Commissione (Attività produttive e Turismo) con le categorie – conclude la nota di Cutini – per comprendere quali sono state le azioni che hanno portato all’applicazione della tassa di soggiorno nei Comuni della provincia di Grosseto.»