CALDANA – Dopo il nono centro sanitario in Congo avviato appena una settimana fa con la Fondazione Avsi di Milano, Mario Maini ha sottoscritto oggi a Grosseto un nuovo atto di donazione delle risorse economiche necessarie per la costruzione di un nuovo centro sanitario, questa volta in Camerun. Si tratta del decimo finanziamento devoluto dal benefattore di Caldana (nella foto).
Il decimo progetto di Mario Maiani sorgerà in un’area non lontana dalla città di N’Djamena vicino al confine col Ciad, nella cittadina camerunense di Moutouroua. Il nuovo ospedale a servizio di una popolazione indigena di 20 mila abitanti sarà completato nel 2013. Ci saranno 20 posti letto dedicati soprattutto alla madre e al bambino, con pronto soccorso, reparto di ostetricia, pediatria, ambulatori e servizi fra cui una foresteria per la ospitalità di volontari.
Sarà la Fondazione CUMSE di Cinisello Balsamo in provincia di Milano a beneficiare del finanziamento e a realizzare l’opera ideata da Maiani stesso con l’aiuto dell’ingegnere Mario Amerini di Roccastrada.
Ha aperto la strada al progetto il presidente di Cumse il chirurgo Roberto Stigliano che si è prima incontrato a Caldana col benefattore per fare il punto sul progetto e ieri è intervenuto ufficialmente a siglare formalmente per Cumse l’impegno di iniziare i lavori entro un mese dalla firma e a completarli entro dodici.
«Ringrazio Maiani – afferma Stigliano – per la sua disponibilità e per aver scelto la nostra missione umanitaria nel nord del Camerun una savana dimenticata in cui la situazione sanitaria è disastrosa con problemi di colera, Aids, malaria e malnutrizione minorile»
Cumse che nella lingua africana Guizigà significa “Grazie a Voi” opera con una fitta rete di solidarietà nel settore sanitario soprattutto in Africa, lo stesso Stigliano è uno fra i volontari operatori che fa spola fra Milano e Muturua.
Cumse onlus si avvarrà in loco, per la gestione dell’ospedale, della Compagnia delle Figlie della Carità di San Vincenzo di Paola, una congregazione religiosa che opera in Camerun dal 1970 e gode del rispetto e della riconoscenza delle autorità e delle popolazioni locali, con grande esperienza nella gestione di centri d’accoglienza per l’infanzia, scuole, dispensari medici e ospedali.
Maiani non è nuovo a imprese umanitarie: nel 2002 in Bolivia, nel 2003 in Perù, nel 2004 e 2005 ancora in Bolivia con altri due servizi sanitari, nel 2008 a Caldana con una casa di riposo, nel 2009 con un poliambulatorio in Nigeria e una clinica ostetrica in Etiopia.
Sono quindi sette i centri sanitari avviati a servizio di 500.000 utenti. Attualmente Maiani oltre a quello in Camerun, ha in corso la costruzione di un ospedale in Etiopia affidato alla Iismas onlus di Roma la cui inaugurazione è prevista già a fine 2012 e di un ospedale in Congo con inaugurazione prevista nel 2013.
«Mario Maiani – mette in evidenza l’ingegnere Amerini, volontario e fiduciario di Maiani – dal monitoraggio ministeriale è al momento l’unico in Italia che sta operando con nuove costruzioni sanitarie per l’Africa. Maiani è un personaggio non comune e non solo per la generosità verso i più poveri del terzo mondo ma anche per la sua caparbietà nel perseguire questi suoi suoi ideali di solidarietà. In 10 anni dal 2002 ha tenuto il ritmo di un’opera umanitaria all’anno. Non ci sono esempi simili in giro. La comunità toscana dovrebbe sentirsi orgogliosa di essere rappresentata nel mondo da un personaggio straordinario come lui, un personaggio da “10 e lode” appunto».