Felicioni: polo logistico, le illegittimità sono evidenti

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GROSSETO – Sul polo logistico di Braccagni interviene Massimo Felicioni, capogruppo di “Grosseto Oggi” in consiglio comunale a Grosseto.

“Continuo a non capire il comportamento del Comune di Grosseto sul Polo logistico di Braccagni e soprattutto a non comprendere il perseverare di questo atteggiamento da parte del sindaco Emilio Bonifazi. Non solo non tiene conto del rischio idraulico e dell’art.142 della legge regionale finanziaria 2012, che certo aiuta a escludere la fattibilità del Polo Logistico a Braccagni: non prende nemmeno in considerazione l’illegittimità della previsione del centro nella variante al Piano strutturale e al Regolamento urbanistico, che il comitato Sos Braccagni vuole impugnare davanti al Tar. C’è infatti un netto contrasto della previsione “Braccagni” con gli strumenti di governo del territorio, come il Ptc della Provincia ed il Pit della Regione Toscana. Insomma, gli unici a difendere la validità del progetto sono i nostri amministratori. Perché tutta questa insistenza? Cosa c’è dietro?”

“Ritengo che sia necessario mettere un punto fermo non a una bagarre politica ma ad una condizione formale di contenuto normativo, altrimenti vuol dire che ci possiamo dimettere tutti risparmiando tempo e denaro non solo pubblico ma soprattutto personale”.

“Va bene, non si vuol fare il polo logistico a Scarlino dove invece sarebbe stato logico al di là di ciò che dicono i tuttologi amministratori: spiegateci allora perché non si vuol fare dove previsto originariamente dal Piano strutturale, cioè al Madonnino, dove tra l’altro sono state investite risorse economiche pubbliche per la messa in sicurezza idraulica del sito, tenendo conto anche dell’adiacente comparto già urbanizzato presente nel Comune di Roccastrada. Torno a ripetere c’è qualche cosa che ci sfugge. Vogliamo davvero credere che si spenderanno da parte del privato 20 milioni di euro per le opere di messa in sicurezza a Braccagni? Credo che al Madonnino ne siano stati spesi circa 8 di milioni di euro”.

“Ritengo che soprattutto in questo momento di gravi crisi che il nostro Paese sta attraversando, in una Maremma che ha bisogno di essere rilanciata e non penalizzata da scelte tecniche e politiche scellerate (e comunque a nostro pensiero anche illegittime), il buon senso è ciò che, come si dice in Maremma “salva capre e cavoli”. Non ci sarebbe veramente nulla di male, anzi dimostrerebbe carattere, senso di responsabilità e lungimiranza, riconoscere che la strada intrapresa in altri momenti era sbagliata e che ad oggi serve tornare indietro”.

 

 

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