
Isola del Giglio – “Quando ho capito che la nave si stava inclinando ho preso e sono sceso”. È forse questa la frase più sconvolgente pronunciata da Francesco Schettino tra quelle che emergono dalle intercettazioni ambientali effettuate nella caserma dei Carabinieri di Orbetello a poche ore dal naufragio della Concordia davanti all’Isola del Giglio.
Frasi che continuano a far discutere, come l’affermazione del Comandante che ad imporgli l’inchino sarebbe stato un misterioso manager della Costa Crociere.
L’inchiesta – Intanto questa mattina il procuratore generale della Toscana, Beniamino Deidda, si è incontrato con il Procuratore grossetano Francesco Verusio per un vertice che si è protratto per oltre due ore. Sempre sul fronte delle indagini venerdi sarà ascoltato il secondo indagato, Ciro Ambrosio, che alò momento della collisione si trovava in plancia con Schettino. L’avvocato della difesa, Bruno Leporatti, oggi ha depositato presso il giudice del riesame di Firenze ricorso contro l’ordinanza di arresti domiciliari emessa dal Gip di Grosseto per Francesco Schettino. Il tre di marzo poi, si svolgerà, presso il teatro moderno di Grosseto, l’incidente probatorio sulla scatola nera ritrovata sulla nave.
Diffida – Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, invierà una lettera di diffida a Costa Crociere per avere il piano per lo smaltimento dei rifiuti. Il piano doveva infatti arrivare oggi. “Costa ha parlato con il comitato tecnico-scientifico e ha rappresentato alcune difficoltà – ha affermato Gabrielli – Ma per rafforzare il concetto che vogliamo che le cose siano fatte celermente ho rafforzato l’invito con una caratterizzazione impositiva” ha aggiunto per spiegare il senso della diffida.
Vittime – Restano 16 i corpi sino ad ora recuperati sulla Concordia, dieci dei quali già identificati “Ma – fa sapere il Commissario Franco Gabrielli – siamo al rush finale dell’identificazione. Non dovrebbero esserci punti interrogativi.”
Allarme ambientale – I detersivi che erano a bordo della nave si stanno sciogliendo nelle acquie del Giglio. Secondo l’Arpat, che si occupa dei campionamenti e delle analisi, nelle acque attorno alla nave ci sono detersivi in quantità notevole. Centinaia di chili di detersivi, in una concentrazione superiore rispetto a quella dei tratti dei costa nei pressi di scarichi industriali. “Il vantaggio – fanno sapere da Arpat – è che i detersivi sono si aggressivi, ma si disperdono in mare rapidamente”. Intanto le operazioni preparatorie per lo svuotamento dei serbatoi vanno avanti celermente tanto che il pompaggio del carburante potrebbe iniziare anche prima di sabato.