di Daniele Reali
Gavorrano – E’ stato il prefetto di Grosseto ad avviare la procedura di azione popolare sul caso della presunta ineleggibilità di Massimo Borghi. La citazione è stata notificata in questi giorni al primo cittadino di Gavorrano. L’udienza presso il tribunale civile di Grosseto è stata fissata per il prossimo 8 settembre in camera di consiglio.
«Si tratta di una procedura amministrativa – ha spiegato il sindaco Borghi – e ringrazio il prefetto di Grosseto per averla avviata perché si potrà fare maggiore chiarezza». Una procedura che prevede tre gradi di giudizio come vuole la giustizia amministrativa e che si concluderà con una sentenza definitiva. Alla conclusione del procedimento se ci dovesse essere un esito negativo il sindaco decadrà, ma non saranno sciolti nè la giunta nè il consiglio comunale. A Governare al posto del sindaco – come è stato spiegato in conferenza stampa dallo stesso Borghi – subentrerà fino alla date delle elezioni anticipate (che si terrebbero nella prima data utile su decisione della prefettura) il vicesindaco.
«Questa procedura non prevede il commissariamento del comune come invece qualcuno ha cercato di far credere ai cittadini di Gavorrano – ha detto Borghi – . Io voglio rassicurare i cittadini e dire loro di stare tranquilli che continuerò a governare fino all’ultimo grado di giudizio e nel caso in cui dovessi perdere la causa, lo dico fin da ora, io mi ripresenterò alle elezioni».
Durante l’incontro con i giornalisti Borghi ha puntato il dito contro chi – ha spiegato – da giorni va diffondendo notizie false che riguardano questa vicenda. «Devo tutelare la mia persona – ha detto Borghi – La notifica che ho ricevuto riguarda una procedura amministrativa e non si può parlare di illegalità e di reati perché non siamo in presenza di un procedimento penale. Quello che ho ricevuto non è un avviso di garanzia. Devo tutelarmi e ho già iniziato a raccogliere materiale che circola anche su Facebook e che riguarda la mia persona: da oggi in poi farò così».
Il sindaco di Gavorrano lo ha messo in evidenza più volte: questa storia con la politica c’entra poco. «Personalmente non credo che ci siano state pressioni sulla prefettura o sulle istituzioni. Io ho fiducia nelle istituzioni e nella magistratura». Ma le critiche alla politica locale da Borghi sono arrivate sopratutto per le voci che sarebbero state fatte circolare. «Ci sono esponenti di vertice della politica di Gavorrano che sono andati nelle piazze dai cittadini a raccontare cose che non conoscevo neanche io. Comunque io sono sereno e continuerò a governare nell’interesse della comunità e anzi aumenterò la mia presenza sul territorio».
A “circondare” Borghi per esprimere la loro solidarietà e il loro totale sostegno anche rispetto a questa nuova fase di incertezza della politica gavorranese c’erano i rappresentanti della sua maggioranza e delle forze politiche che lo hanno affiancato anche durante la campagna elettorale: Mauro Giusti, capogruppo di maggioranza, Nicola Menale, segretario comunale di Sel, Rossano Galletti, segretario comunale del Psi, Edoardo Bertocci, segretario provinciale dei Verdi, Gianfranco Mazzi, assessore esterno al bilancio, Antonio Melillo e Massimiliano Rossi del comitato cittadino “Gente Comune”.
A difendere Borghi nell’udienza dell’8 settembre saranno due avvocati: Mario Michele Gianrusso del foro di Catania, avvocato che è stato messo a disposizione di Massimo Borghi dalla Fondazione Caponnetto, e Nicola Tamburro del foro di Grosseto.