Dal gruppo “Gente Perbene” vicino a Di Massa arriva l’affondo contro Borghi e Balloni: tentato «di trasformare una legittima competizione politica in una lotta senza quartiere, senza regole e senza rispetto per la verità delle cose»
Gavorrano – Nell’ultima settimana di campagna elettorale a suonare la carica è il centrodestra. L’affondo sugli avversari arriva dal Gruppo “Gente Perbene”, nato dall’esperienza della Lista Fabiano che ha sposato la causa della lista “Di Massa Sindaco” e oggi è parte integrante del progetto politico di centrodestra a Gavorrano, tanto che i tre ex consiglieri comunali, Fabrizio Fabiano, Piero Simonetti e Paola Vincenti sono candidati nella lista di Di Massa.
(Nella foto il candidato a sindaco Jurij Di Massa)
«Mai una campagna elettorale a Gavorrano – scrivono dal Gruppo “Gente Perbene” – era stata così intensamente inquinata da eccessi di populismo e di menzogne, di falsità strumentali e prostituzione ideologica. La lotta intestina che vive la Sinistra gavorranese è solamente una questione di potere fine a se stesso, di poltrone e di vendette interne fra le varie anime di un PD ridotto veramente male. A Gavorrano si è ormai dissolto il collante economico-politico che per 60 anni ha tenuto insieme le varie anime della Sinistra. Tutto questo ha trovato in Balloni e Borghi i migliori soggetti disponibili sul territorio per tentare di trasformare una legittima competizione politica in una lotta senza quartiere, senza regole e senza rispetto per la verità delle cose».
«Peccato che di tutto questo ne pagheranno pegno solo ed esclusivamente i cittadini tutti, travolti da tsunami di falsità e distratti da vomitevole populismo. Sono tempi duri, più del solito. Anche i centravanti da sfondamento e le punte di qualità non realizzano. L’obbiettivo si allontana. C’è preoccupazione per il risultato finale. C’è quindi un’allerta generale, un allarme di gruppo: tutti al pezzo, occorre evitare il peggio, costi quello che costi! E così è partita una campagna di disinformazione che fa invidia al più cupo degli oscurantismi medievali, tanto da far divenire “Il nome della Rosa” un fumetto per bambini ed Umberto Eco un allenatore di scopone scientifico».
«Gli ayatollah dai capelli bianchi son scesi in campo, più cupi che mai. Il popolo è disorientato, riceve quotidianamente la visita domiciliare di falsi profeti ed illusionisti. Si confondono le pubalgie con il varicocele. Difendiamo la Bastiglia! Impediamo che se ne impossessino opportunisti e mercanti. Diciamo alla gente di aprire il cuore ma anche la testa. Attiviamo il cervello, tenendo però chiuse le case ai venditori porta a porta. Salviamo lo Stato del Diritto. Costi quel che costi!».