Il racconto di Simone Pazzaglia apre la raccolta “Pater Noster”; il libro uscito in questi giorni è stato presentato al Pisa Book Festival
Bagno di Gavorrano – Ha trentasei anni e il suo primo romanzo, pubblicato nel 2009 dalla casa editrice il Foglio Letterario, si intitola “Un paese di poveri pazzi e cani”. Lui è Simone Pazzaglia (foto a destra), scrittore che ama raccontare la vita di provincia, della “sua” provincia. Nato a Grosseto, vive a Bagno di Gavorrano, dove ha iniziato a scrivere le sue prime pagine e i suoi primi racconti, ispirati, come i personaggi del suo romanzo, alle esperienze della vita di tutti i giorni.
«C’è molto di me in quello che scrivo – ha dichiarato Pazzaglia in una recente intervista – non riesco a scrivere cose che non ho vissuto, sentito, masticato. Insomma roba mia, che esce dallo stomaco». Il suo stile è diretto così come quello degli scrittori ai quali si ispira: John Fante, Raymond Carvier e Charles Bukowski. La sua passione per la scrittura è nata così, quasi per caso, dalla volgia di raccontare al piacere di sedersi e scrivere. Poi il “grande salto” grazie all’incontro prima con lo scrittore Sasha Naspini e poi con Gordiano Lupi che ha portato nelle librerie il suo romanzo. «Sasha Naspini – spiega Pazzaglia – è uno dei miei scrittori preferiti ed è stato lui a proporre il romanzo a Gordiano Lupi con il quale avevo già pubblicato dei racconti».
Un paese di poveri pazzi e cani: il quadro ispirato dal romanzo di Simone Pazzaglia e dipinto da Gemma Martini e Emiliano Baldi
Dal suo esordio letterario, pochi anni fa, Simone Pazzaglia ha già collezionato numerose pubblicazioni: i suoi racconti sono stati inseriti in alcune antologie come “E il cangolino rise” di Tespi editore, “Historica” curata da Francesco Giubilei e per due volte nella collana “I Sassi” di Gaffi editore, collegata al Premio Santa Barbara. Proprio in questi gionri un suo racconto è stato pubblicato nella raccolta “Pater Noster” curata da Andrea Borla ed edita dal Foglio Letterario. Il libro è stato presentato a fine ottobre in occasione dell’ultima edizione del Pisa Book Festival, la fiera dell’editoria indipendente. Si tratta di una raccolta di dodici racconti aperta proprio dalla storia scritta da Simone Pazzaglia. «Dodici versi – si legge nella presentazione del libro – scandiscono il ritmo del Padre Nostro, come rintocchi di una campana che accompagna l’ultimo viaggio di altrettante vittime. Ogni verso della preghiera ispira un capitolo dell’antologia, e ci conduce da Padre Nostro fino al conclusivo Amen, passando attraverso omicidi, ricordi, ossessioni e follie. I dodici racconti spaziano dal noir al fantastico, dal thriller all’intimista».
Per approfondire:
www.simonepazzaglia.com
www.ilfoglioletterario.it
www.pisabookfestival.it