Il sindaco annuncia la data del consiglio comunale per discutere la mozione presentata dai 9 consiglieri del Partito Democratico: «risponderò punto per punto con gli atti pubblici che sono a mia disposizione»; stasera incontro pubblico alla Finoria
Gavorrano – Massimo Borghi (foto) ha deciso: la seduta del consiglio comunale dedicato alla discussione della mozione di sfiducia al sindaco è stata convocata per il 25 settembre.
Nella conferenza stampa di ieri Borghi si è detto pronto ad affrontare quello che sembra l’ultimo capitolo dell’esperienza amministrativa iniziata nel 2009. Pronto a controbattere punto per punto le osservazioni contenute nella mozione formata dai 9 consiglieri del Partito Democratico.
Come più volte dichiarato dal primo cittadino il consiglio comunale è la sede più opportuna e indicata per affrontare in modo ufficiale una crisi istituzionale che sta lacerando rapporti politici e personali in tutto il comune di Gavorrano, un “tutti contro tutti” che non piace a nessuno e che forse era stato sottovalutato anche dallo stesso sindaco.
Gli attacchi ricevuti dal Pd secondo il primo cittadino sono strumentali e le motivazioni indicate nella mozione di sfiducia sarebbero soltanto un pretesto, compresa anche la “cacciata” di Gabrielli. La revoca delle deleghe all’ex vicesindaco ed espressione del Pd, per Massimo Borghi sarebbe stato un gesto legittimo, nelle competenze del sindaco, una questione, come ha più volte ripetuto, di fiducia che niente ha a che fare con la politica. Questione però buona, anzi buonissima visto come sono andate le cose, per il cosiddetto “pretesto antisindaco”. Con l’allontanamento di Luca Gabrielli dalla giunta infatti (e noi lo avevamo scritto all’indomani della revoca delle deleghe circa un mese fa, ndr) sarebbe stato molto difficile se non impossibile fare marcia indietro.
Ma la notizia più importante al di là di tutte le polemiche, politiche e personali, riguarda il D-Day di Gavorrano. Il 25 settembre, come ha spiegato Borghi, sarà fatta chiarezza sui veri motivi che hanno portato alla rottura del rapporto tra sindaco e Pd, un consiglio comunale straordinario, non tanto per la convocazione inaspettata e imprevista, ma per la grande partecipazione di cittadini, giornalisti e delegazioni politiche.
Nel tam tam generale intanto si è fatta sentire anche la voce di Alessandro Fabbrizzi, sindaco di Gavorrano per due mandati, dal 1999 al 2009, chiamato in causa anche da Borghi per un presunto buco di bilancio, lasciato in eredità dalla precedente amministrazione. «Non c’è nessun complotto nei confronti di Borghi, la storia dei complotti è una barzelletta – ha dichiarato alla stampa Fabbrizzi-, la verità è che il sindaco ha lavorato per sfasciare il Pd». E sui motivi della rottura con l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, Fabbrizzi è stato chiaro: la responsabilità è tutta del sindaco. «Il siluramento di Gabrielli – ha spiegato Fabbrizzi in una intervista al Corriere di Maremma – è stato l’atto di rottura definitivo. Come poteva Borghi, a cui non difetta l’esperienza politica, non prevedere le conseguenze di quell’arto? Anche solo per il modo in cui lo ha fatto, denigrando un ragazzo perbene e onesto. E con lui la sua famiglia. Il Pd aveva il dovere di schierarsi senza se e senza ma dalla parte di Gabrielli, perché prima viene la dignità, poi tutto il resto. In politica ci sono atti irreversibili: il siluramento di Gabrielli è uno di questi e io mi faccio massacrare pur di difendere un giovane serio e, ripeto, perbene».
Stasera, 9 settembre, intanto Massimo Borghi aprirà la sua “campagna elettorale”. Alle 21 nella sala del Laboratorio Ambientale “La Finoria” a Gavorrano il sindaco parteciperà ad un incontro pubblico aperto a tutti e organizzato dal Gruppo Facebook che si oppone alla sfiducia. Si tratta della prima iniziativa ufficiale di confronto tra sindaco e cittadini dopo la rottura con il Pd e segue alla raccolta di firme contro la sfiducia che la sezione locale di Sinistra Ecologia e Libertà sta portando avanti da qualche giorno.