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“Oltre i 100 passi” i ragazzi delle scuole incontrano il fratello di Peppino Impastato

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Peppino Impastato
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CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Domenica 18 novembre alle ore 17:00 all’interno dell’auditorium delle scuole medie di via Kennedy, Castiglione della Pescaia incontra Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. Il suo libro “Oltre i cento passi”, edito da Piemme, ed arricchito dalle illustrazioni di Vauro, offrirà l’occasione di confrontarsi e conoscere, entrando nel profondo del problema, cosa è successo quaranta anni fa. L’incontro sarà moderato dall’antropologo Paolo Pisani e dallo scrittore Carlo Legaluppi.

Domani, venerdì 16, sempre nella stessa location, a cura dell’Unitrè della cittadina costiera, a partire dalle ore 16:00, è in programma un interessante prologo con la presentazione del progetto letteratura e immagini “I cento passi” di Marco Tullio Giordana.

Lunedì 19, Impastato, assieme all’assessore alla Cultura Susanna Lorenzini e al professor Marcello Campomori  incontreranno gli studenti dell’Istituto comprensivo Orsino Orsini, un appuntamento atteso dai ragazzi che attraverso la testimonianza di chi ha vissuto in una famiglia mafiosa e ha avuto il coraggio di cambiare rotta, ha segnato un importante momento della storia contemporanea italiana.

«Giuseppe Impastato – ricorda l’assessore alla Cultura Susanna Lorenzini –  è uno di quelle persone che riesce a far riflettere, arrivando con le sue spiegazioni all’interno dell’animo della gente. Il coraggio dimostrato, continuando incessantemente a parlare di mafia, rischiare la morte, offre una testimonianza preziosa da conoscere e su cui riflettere».

“Oltre i cento passi” inizia a ricostruire i fatti dalla primavera del 1977 quando Peppino Impastato, insieme a un gruppo di amici, inaugura Radio Aut, una radio libera nel vero senso della parola. Da Cinisi, feudo del boss Tano Badalamenti, e dall’interno di una famiglia mafiosa, Peppino scuote immediatamente la Sicilia, denunciando i reati della mafia e l’omertà dei suoi compaesani. Una voce talmente potente che poco più di un anno dopo, la notte tra l’8 e il 9 maggio, viene fatta tacere per sempre.

Giovanni Impastato fa il punto della situazione sulle mafie dopo che suo fratello Peppino ne è stato vittima. Con questo libro si va a presentare un uomo coraggioso che ha sacrificato la propria vita portando avanti le proprie idee, compiendo battaglie epocali per far conoscere le sue idee e le sue lotte contro il potere e le prevaricazioni mafiose e le connivenze delle parti malate dello Stato.

«Il viaggio che si compie leggendo “Oltre i cento passi” –  dice Susanna Lorenzini – lo si porta avanti seguendo una descrizione precisa di tutte i fatti. I libro che Giovanni Impastato ha dedicato a suo fratello,  non si ferma a omaggiare il ricordo di un uomo di soli trent’anni ucciso dalla mafia, ma al suo interno si trovano aspetti pieni di significato morale. Peppino era nato in una famiglia mafiosa, ma ha cominciato a combatterla  a soli quindici anni, dopo la morte dello zio Cesare Manzella capomafia di Cinisi; quando insieme a un gruppo di amici andò a vedere il luogo in cui era morto lo zio e rimasto profondamente impressionato affermò: “Se la mafia è questa, io la combatterò per tutta la vita”. Peppino Impastato fu coerente con il suo pensiero e la sua battaglia è andata avanti consecutivamente per quindici anni».

«Quello che dobbiamo fare come amministratori, ma soprattutto da cittadini – conclude Susanna Lorenzini – è combattere questo fenomeno salvaguardano la legalità, diffondere questo principio, soprattutto facendolo apprendere alle nuove generazioni e un incontro diretto con una persona che ne è testimone diretto, servirà a dare un ulteriore impulso  prezioso che possiamo dare ai nostri ragazzi e a tutti i castiglionesi».

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