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Museo sottomarino in mostra a Clarisse Arte: tante iniziative per sostenere la “Casa dei pesci”

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Casa dei Pesci
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GROSSETO – Da giovedì 10 maggio “Casa dei pesci: dal sogno alla realtà” è in mostra a Clarisse Arte. L’istituto di Fondazione Grosseto Cultura ospita fino a domenica 20 maggio (ingresso libero tutti i giorni con orario 9-13 e 16-19) una rassegna con le foto e le bozze delle “case della tranquillità” per i pesci sui fondali marini. Taglio del nastro alle 18.

«Trovo particolarmente interessante assistere al connubio, tutto speciale, tra cultura e causa ambientale – commenta Antofrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, con il vicesindaco Luca Agresti – così un progetto di tutela si trasforma in una potente attrazione turistica, in una interessante operazione di marketing territoriale, che vale la pena sostenere. La Maremma e l’Amiata hanno la fortuna di poter vantare splendidi giardini d’arte a terra: un giardino d’arte sottomarino è sicuramente qualcosa di unico ed eccezionale».

È un progetto nato nel 2015 per iniziativa dell’associazione “La casa dei pesci” con la partecipazione della Regione Toscana, della Provincia, del Comune di Grosseto e di altri Comuni del litorale, con l’obiettivo del ripopolamento ittico nelle acque antistanti la costa maremmana.

Nel corso del 2018 infatti saranno messi a mare 20 blocchi dissuasori di marmo grezzo dalle cave delle Apuane per impedire la pesca a strascico illegale, preservando la flora e contribuendo al ripopolamento della fauna dei fondali, ricreando un museo vivente. «Per ottenere questo risultato – dice Paolo Fanciulli, pescatore ambientalista maremmano, ispiratore e anima del progetto – è stata elaborata una grande idea che unisce arte, cultura, ambiente e promozione del territorio: realizzare grandi opere scultoree ricavati da blocchi in marmo, donati dalle Cave di Michelangelo di Carrara, e posizionarle sui fondali in modo da garantire ai pesci una vera e propria casa di tranquillità».

Le sculture sono realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo. Ad oggi sono 24 i blocchi di marmo già lavorati e sistemati sui fondali, ma il progetto è molto più ambizioso. «Vorremmo creare un vero e proprio museo di sculture sottomarine – dice il presidente della Casa dei pesci, Ippolito Turco – e nello stesso tempo un giardino dell’arte a cielo aperto, in continuità con le opere a mare. A questo proposito sollecitiamo gli imprenditori maremmani del vino e del turismo che vogliono custodire una di queste sculture, contribuendo al progetto, a farsi avanti».

Saranno in mostra a Clarisse Arte i bozzetti in gesso delle opere da realizzare e le fotografie in formato 140×100 delle opere già messe a mare. Alcuni dei bozzetti in mostra sono stati realizzati dagli stessi artisti, altri dagli studenti del liceo artistico di Grosseto sotto la supervisione dei docenti Annarita Frate, Antonella de Felice, Claudia Ciccarelli e Stefano Corti. Le foto delle opere sono del fotografo Carlo Bonazza. «L’idea della mostra – spiega ancora Ippolito Turco – nasce per far conoscere concretamente quali opere sono state ideate e da quali artisti, ma anche per far vedere le foto delle opere già a mare. Inoltre sono già pronte nuove sculture da mettere a mare per tutelare una parte ancora più ampia del tratto di costa maremmana e per arricchire il museo sottomarino. Scultura dopo scultura, il museo sottomarino non è più solo un sogno ma sta diventando realtà. Una realtà che potrà rappresentare anche una potenzialità di promozione per la Maremma intera e in particolare per tutti coloro che hanno bisogno di promuovere le nostre bellezze in tutto il mondo: i proprietari di campeggi e alberghi, i produttori di vino e in generale delle eccellenze enogastronomiche potrebbero dare una mano concreta al progetto e ne avrebbero anche benefici in termini di promozione del territorio e quindi dei loro prodotti. Ad oggi, però, la gran parte degli aiuti dei privati è arrivata da fuori provincia».

Gli artisti che hanno contribuito alla realizzazione dei nuovi blocchi sono Massimo Catalani, Giorgio Butini, Massimo Lippi e Emily Young (già attivi nel primo ciclo), Ulisse Ziveri Arcozzi, il britannico John Cass, la giovane scultrice tarantina Aurora Avvantaggiato, l’austriaco Johannes Goelles e Lea Monetti. Alcuni di questi blocchi saranno messi a mare già entro giugno.

Ma c’è bisogno di tutti: è possibile dare il proprio contributo sul sito www.casadeipesci.it oppure partecipare a una delle cene di raccolta fondi organizzate insieme a ristoratori grossetani. La prima è prevista proprio per giovedì 10 maggio alle 20 al ristorante Canapone di Luciano Montefiori, in piazza Dante 3 a Grosseto, con degustazione a base del pesce di Paolo il pescatore e accompagnata dai vini dell’azienda Santa Lucia, presentati dal titolare Luca Scotto (40 posti, 50 euro a persona, prenotazioni chiamando il numero 0564.24546; metà dell’incasso sarà devoluto al progetto per contribuire al pagamento della messa a mare dei blocchi). L’artista Lea Monetti sarà presente all’inaugurazione e alla cena.

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