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Lo spettacolo del libro: al Porto della Maremma un evento tutto dedicato ai libri di Maremma

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MARINA DI GROSSETO – Sabato 18 agosto alle 21.30 nella piazza del Porto della Maremma a Marina di Grosseto, la Marina di San Rocco S.p.a. ha organizzato, in collaborazione con la Biblioteca Chelliana di Grosseto, il “book show”, un evento dedicato ai libri che raccontano la Maremma da vari punti di vista: un talk show con la presentazione di sette volumi e intermezzi musicali. Anche i bambini avranno il loro spazio “libri” grazie al laboratorio “Storie sotto le stelle” proposto dalla libreria Madamorè.

L’evento, condotto da uno spumeggiante Davide Braglia, ospiterà, oltre ai sette autori dei volumi, anche Francesco Tarsi, regista teatrale, i rappresentanti della Biblioteca Chelliana e del Comune di Grosseto. I libri che saranno presentati sono ben sette, ma il format, che prevede intermezzi musicali, una conduzione frizzante e tempi serrati in stile televisivo, assicura il coinvolgimento e l’interesse del pubblico: si comincia con “Maremma voce dell’anima” di Rossano Marzocchi, una storia della gente di Maremma e di una lotta costante col territorio, una storia d’amore e sofferenza. E il linguaggio quotidiano ne è testimone: ieri come oggi trasuda rabbia, caparbietà, tenacia e ironia. Per questo la Maremma, urlata al vento o maledetta come in una storica canzone, si ritrova spesso protagonista di imprecazioni cariche di dolore e fatica.

Spazio anche al dibattito fra tradizione e cambiamento con il volume “Canti popolari in maremma” di Corrado Barontini che ha arricchito la precedente edizione datata 1975 di Morbello Vergari. Originario delle montagne amiatine, Vergari già si fregiava dell’appellativo di “contadino intellettuale”: connubio perfetto, per incarnare e promulgare la cultura della tradizione orale. Ciò che è tradizione si solidifica nel tempo, la sola parola dà il senso di quasi eterno ed imperturbabile, senso che si sfibra nell’oralità, un patrimonio fragile che con un soffio potrebbe disperdersi. Ecco le forze di un testo come questo e della sua riedizione, frutto di una contingente necessità, quella di mantenere viva la cultura dell’oralità e dare continuità al folklore. I canti e le composizioni di Vergari, nonché le registrazioni nate dall’importante incontro con Caterina Bueno, assumono il sapore mitico ed ancestrale che dal narcisismo dello spettacolo li traduce nella cultura popolare.

E di memoria si parlerà anche con la presentazione di “Prima che la memoria ancor scolori” di Giovanni Rossetti che racconta come la memoria, quella possibilità di riprodurre nella mente dell’uomo stati di coscienza passati, immagini, sensazioni e di poterli riconoscere come tali, di localizzarli nel tempo, vien meno con l’età e, come forse impropriamente afferma l’autore, si “scolora”. Anche una vecchia foto ingiallisce, perde i colori originari e il proprio dettaglio; se stampata a colori assume tonalità tendenti al rosso.

E ancora sulla preservazione della memoria collettiva si discuterà con il volume “Storie e leggende dal medioevo” di Piergiorgio Zotti che dice: “Su quel ponte passò la Pia, là Nello incontrò l’eremita, su quella pietra dormì il santo, sotto quell’albero sostò l’eroe. Là e non altrove perché tutto è ovunque, ma in misura diversa e certi luoghi simili nel mondo sono unici qui e ora. Ogni paese ha la sua fonte, la sua pietra, il suo santo, il suo prodigio, la sua festa, il suo aldilà. È nostro dovere partecipare col cuore, con la mente e col braccio a mantenere questa perenne infanzia, rinnovandola. Le leggende possono essere le tracce di una vasta dimenticanza.”

Non poteva mancare – vista la recente ristrutturazione – un focus sulla Fortezza di Marina di Grosseto e la storia dello sviluppo della frazione balneare. Se ne parlerà grazie al volume “San Rocco a mare” di Ambra Famiani: nata dalla scia di piccoli legni timonati da audaci marinai erranti che navigando sottocosta approdarono in questi lidi, San Rocco a mare (Oggi Marina di Grosseto) si è sviluppata intorno alla fortezza lorenese con uno spontaneo borgo di pescatori. Il mare era pescoso e la costa solitaria. Gli unici abitanti di queste terre riarse, paludose e ostili erano i Cavalleggeri che controllavano il lungo litorale, i militari che presidiavano il Forte di San Rocco, gli addetti alla dogana marittima e saltuariamente dei pescatori venuti da chissà dove, che avevano l’acqua come terra e lo sguardo sull’infinito. L’area circostante la costruzione militare era del tutto disabitata. Solo con la realizzazione dell’emissario San Rocco, iniziò a formarsi una comunità di là dal corso d’acqua. Quel canale detto il Fossino, fu decisivo per l’ancoraggio a terra del gruppo di pescatori raminghi che qui si stanziarono dando vita al piccolo borgo marinaro.

Della frazione si discuterà anche con la presentazione del volume “Marina di Grosseto Il litorale maremmano da bocca d’Ombrone al canal di San Leopoldo dalle origini alla fine della seconda guerra mondiale” di Mario e Stefano Innocenti, nel quale, con una ricca raccolta fotografica e di documenti d’epoca, gli autori fanno rivivere non solo la nascita e lo sviluppo della frazione balneare di Grosseto, ma rivelano anche l’importanza che ebbero nel passato il Tombolo, sul quale si snodava una strada consolare romana, e la foce dell’Ombrone con le antiche testimonianze (Ponte del Diavolo, le Saline con la omonima torre, torre Trappola, etc.).

E parlando di Maremma non si poteva non affrontare il tema degli Etruschi, la popolazione che per prima si è sviluppata e stanziata in questo territorio, da Roselle a Vetulonia, da Vulci a Ghiaccioforte e da Sovana a Populonia. Sarà Simona Rafanelli. Direttrice del Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia con il suo lavoro “Etruschi. Il privilegio della bellezza”: un vero e proprio viaggio dei sensi quello da percorrere lungo l’itinerario suggerito in questo testo. Uno sguardo lanciato attraverso i diversi modi di vivere l’ideale della bellezza da parte degli etruschi: il popolo che ha saputo elevare la cura del corpo a simbolo eterno del proprio indiscutibile e aristocratico fascino. I luoghi termali, i profumi, gli unguenti, le erbe medicinali, l’arte cosmetica con i suoi strumenti fatati, tutto concorre a tessere la trama di un’unica misteriosa e appassionante storia. E a raccontarla sono gli oggetti stessi che compongono la toeletta di una donna etrusca straordinariamente moderna: solo le immagini mute, dopo quasi tremila anni, sanno ancora riflettere, nel fondo dorato di uno specchio, la sua incorrotta ed ineffabile bellezza.

Durante l’evento sono previsti degli interessanti intermezzi musicali di storie e musica della Maremma Grossetana con la cantante Francesca Magdalena Giorgi accompagnata da Gianni Gentili al pianoforte: lo spettacolo “La falena, storie e musica della Maremma grossetana” è infatti un viaggio emozionale tra le nostre radici maremmane e un mix di brani lirici e colonne sonore.

Il Porto della Maremma ha pensato anche ai bambini e, in esclusiva per l’evento, allestirà uno “spazio kids” dove si terrà il laboratorio creativo “Storie sotto le stelle” con letture per bambini dai 4 ai 12 anni e tenuto da Libreria Madamadorè di Via dell’Unione a Grosseto.

Sia lo spettacolo che il laboratorio per bambini sono ad ingresso libero. Il prossimo evento delle “Sere al Porto 2018” – rassegna organizzata dalla Marina di San Rocco S.p.A. con la collaborazione del Comune di Grosseto – sarà il concerto dei Sinfonico Honolulu previsto per domenica 19 agosto.

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