giovedì
17
Gennaio

Casa del medioevo ricostruita dall’archeologia sperimentale: il convegno in Provincia

Evento Terminato

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17
Gennaio
Palazzo Aldobrandeschi Provincia
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GROSSETO – Giovedì 17 gennaio, il Palazzo della Provincia ospita, a partire dalle 16, l’evento promosso dall’Associazione Archeologica Maremmana con il patrocinio della Provincia e del Comune di Grosseto Ogni pietra racconta una storia. Archeologia sperimentale della Rocca di San Silvestro”.

Il progetto si chiama “Medioevo in corso” ed è un cantiere di archeologia sperimentale che ricostruisce una casa secondo le antiche tecniche costruttive di epoca medievale. Dove? Nel cuore del Parco Archeominerario di San Silvestro, ovvero ai piedi della magica Rocca di San Silvestro. Un castello costruito attorno all’Anno Mille dai Conti della Gherardesca per l’estrazione e la lavorazione dei metalli.

Relatore: Alessandro Fichera ( Archeologo – Responsabile della supervisione archeologica  del progetto di restauro della Basilica della Natività per conto del Governo palestinese .  Presidente di Coopera)

Ai piedi della Rocca di San Silvestro, nell’omonimo Parco Archeominerario di Campiglia Marittima, tra olivi secolari e silenziosi paesaggi di roccia calcarea, è stato avviato nell’ormai lontano 2010 un ambizioso progetto di archeologia sperimentale che si poneva come obiettivo la ricostruzione dei cicli produttivi legati all’universo dell’edilizia medievale.
Il progetto è nato dalla collaborazione tra la Società Parchi Val di Cornia, l’Università degli Studi di Siena, nella persona della prof.ssa Giovanna Bianchi, e Alessandro Fichera, archeologo della società Coopera e studioso delle architetture di epoca medievale, e si inserisce a pieno titolo nella scia della ricerca scientifica e della valorizzazione del patrimonio storico-archeologico, principi fondanti che hanno guidato il pensiero e l’operato di Riccardo Francovich che ha inaugurato il Parco nel 1996. Il percorso di sperimentazione ha offerto, fin dalle prime battute, una serie innumerevole di spunti di estremo interesse che coinvolgono temi come la ricerca scientifica, il restauro, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio archeologico, lo sfruttamento delle risorse naturali, l’impatto ambientale, il recupero di antichi saperi legati all’universo del costruire e molti altri. Sulla base di queste premesse il cantiere si è strutturato come una vera e propria “bottega medievale” aperta alle professionalità più eterogenee e nella quale si impara attraverso la pratica, ed ha coinvolto un anziano muratore, detentore di antichi saperi legati all’universo del costruire, il fabbro storico amiatino Fabio Gonnella, il costruttore di camini grossetano Edo Galli e tanti altri specialisti e amici che hanno offerto il loro contributo, teorico o pratico, senza perdere mai di vista la correttezza scientifica e filologica dell’impostazione di base. Ad oggi è stata ricostruita una casa sul modello di quelle nelle quali abitavano i minatori della Rocca del XIII secolo, un forno in pietra e mattoni analogo a quello presente all’interno della Rocca.
Un cantiere unico nel suo generale in Italia che porta avanti la ricerca scientifica ma intrattiene allo stesso con le sue attività i numerosi visitatori del Parco Archeominerario.

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