Massa marittima

Opposizione: «Maggioranza traballante, faremo mozione di sfiducia al sindaco»

municipio Massa Marittima

MASSA MARITTIMA – «Ormai Giuntini va avanti a voti di maggioranza, sette a sei, compreso il sindaco» È Fiorenzo Borelli della lista Massa comune ad aprire la conferenza stampa dell’opposizione di Massa Marittima unita. «La minoranza, con l’uscita dalla maggioranza del gruppo repubblicano, si è allargata».

Poi Borelli parla del bilancio di previsione: «La fotocopia di quello dell’anno scorso. Ci è stato propinato qualcosa che già conoscevamo in piena, pandemia, a marzo non si è neppure tenuto conto dei cambiamenti in corso».

«Per questo abbiamo ritenuto opportuno inviare comunicazione al sindaco dove individuavamo le misure per alleggerire la situazione dei cittadini e delle partite iva, ma non abbiamo avuto risposta. Abbiamo anche fatto richiesta di un consiglio straordinario, che si è svolto il 23 marzo. In quell’occasione abbiamo presentato cinque punti, la mancata approvazione dei quali è stato uno schiaffo a chi lavora con fatica, uno sforzo non compreso dalla nostra amministrazione».

«Questa maggioranza sta in piedi su zampe traballanti – afferma Borelli – dopo l’uscita dei Repubblicani, di fatto, è lecito pensare che la maggioranza dei massetani non sostenga più il sindaco. Il numero dei voti acquisiti da repubblicani sono più che sufficienti, oggi, a lasciare in minoranza i sostenitori del sindaco in carica. Arriveremo a proporre una mozione di sfiducia verso il sindaco».

Borelli sottolinea come sia volontà dell’opposizione di proporre un consiglio comunale straordinario al mese, per parlare di rifiuti, turismo, multiservizi…

Barbara Fiorini dei Repubblicani aggiunge parlando dei motivi dell’uscita dalla maggioranza: «Abbiamo tentato di fare un dialogo costruttivo per tenere fede a quanto detto in campagna elettorale ma non c’è stata possibilità di dialogo. Anzi c’è stata la chiusura totale, anche sulla presenza nelle commissioni: avevao messo a disposizione il mio tempo, pur avendo molti impegni ma hanno preferito dare spazio ai tesserati del Pd piuttosto che a chi si prestava volentieri. Stavamo lì solo a dire di sì a idee e proposte che non ci appartengono».

Poi Fiorini precisa in merito all’ultimo consiglio comunale: «Abbiamo votato a favore del rinvio di tutte le scadenze, ma siamo dell’idea che non sia sufficiente.

Alessandro Giuliani le fa eco: «L’ultimo consiglio comunale non ha deliberato aiuti ai cittadini. Anzi ha bocciato ogni richiesta in tal senso della minoranza per agevolazioni. La richiesta di rinviare le scadenze a giugno non è più sufficiente: tutto è stato rinviato, anche i tributi nazionali. Come potranno i cittadini pagare tutto? Ci sarà l’assalto alla diligenza delle partite iva.

Daniele Brogi ha poi reintrodotto il tema del consorzio di strade vicinali, e dell’intervento da 50 mila da fare sulla strada, «25mila dei quali a carico del Comune che dovrebbe fare un mutuo con richiesta di fideiussione da parte della banca». Partaicamente come afferma l’opposizione «I cittadini si dovrebbero accollare il costo di una strada a servizio di 150 persone, mentre ogni singolo fruitore dovrebbe sborsare 180 euro».

«Il turismo non riparte per l’incapacità della maggioranza, del Pd e del sindaco, che non è riuscito nel mandato precedente e neppure in questo a far ripartire questo paese». In merito al consigliere Giovanetti, Brogi puntualizza «si è dimesso da presidente del consorzio non per incapacità, come chiesto da noi, ma perché così, nel prossimo consiglio, potrà votare il rifacimento della strada».

«Quando abbiamo chiesto un intervento sulla fiscalità il sindaco ci ha accusato di tutelare gli interessi di pochi – ricorda Giuliani -, ma loro non si sono posti il problema che useranno le casse del comune per garantire 150 privati. Questo è coprire l’interesse di pochi».

Poi parla dei parcheggi: «Avevamo chiesto che fossero gratuiti per tutta la stagione per i commercianti e due ore gratuite e invece il Comune ha optato per un’elemosina di 90 minuti che è vergognosa».

E sulla crisi economica post Covid Borelli conclude: «Alcune attività moriranno perché nessuno si sta muovendo in loro soccorso. L’attendismo porterà alla catastrofe».

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