Attualità

Diabetologia del Misericordia: al via il questionario telefonico per conoscere il pensiero dei pazienti diabetici sulle televisite

Loredana Rizzo

GROSSETO – Conoscere l’opinione di chi usufruisce di un servizio è importante per individuare eventuali criticità e migliorare l’offerta e lo è ancora di più se si parla della salute dei cittadini. Per questo il reparto di Diabetologia del Misericordia di Grosseto ha deciso di somministrare un questionario di gradimento agli assistiti per sondare il loro parere sull’introduzione delle televisite come modalità alternativa alla visita in presenza.

L’iniziativa va a valutare come i pazienti hanno accolto la televisita, in un contesto assistenziale che ha dovuto necessariamente modificarsi per rendere le risposte di salute ai cittadini conformi alle misure imposte dall’emergenza Covid.

L’indagine, in forma sperimentale, partirà dall’ultima settimana di maggio fino a tutto giugno e il questionario sarà somministrato per via telefonica a un campione di pazienti della Diabetologia, che hanno volontariamente fornito il proprio recapito telefonico, già utilizzato per l’esecuzione appunto della televisita.

Il questionario sarà composto da domande finalizzate a percepire l’opinione del paziente riguardo alla qualità dell’assistenza ricevuta, alla chiarezza dell’interlocutore e al rispetto della privacy e sarà preceduto da una breve presentazione sullo scopo e le finalità dello stesso da parte dell’operatore incaricato. Infine, per la riservatezza degli intervistati, il questionario non prevederà la raccolta di informazioni riconducibili a soggetti identificati o identificabili, garantendo l’anonimato.

Come per altre specialistiche, in tempo Covid anche la Diabetologia ha avviato le televisite per tenere sotto controllo il quadro clinico dei pazienti in carico al servizio, per esempio la valutazione dei risultati delle analisi del sangue eseguite periodicamente. Dal mese di marzo a oggi sono state eseguite circa 650 televisite diabetologiche. Il diabete è una patologia cronica, per cui i diabetici fanno parte di quelle categorie di pazienti che necessitano più di altri di continuità assistenziale.

“Il contatto in remoto con il diabetologo si pone l’obiettivo di rassicurare il paziente, rafforzare le raccomandazioni di prevenzione e di contenimento della pandemia da Covid-19 ed è indispensabile per riaffermare l’importanza di proseguire attentamente le raccomandazioni comportamentali, nutrizionali e le terapie farmacologiche in corso al fine di ottenere un buon controllo metabolico – spiega la dottoressa Loredana Rizzo, direttore UOC Diabetologia del Misericordia – L’innovazione tecnologica e informatica (telemedicina, messaggistica, piattaforme di scarico dati, ecc.) è venuta sempre più incontro alle necessità di salute e l’attuale pandemia ha accelerato in maniera vertiginosa l’inclusione di questi strumenti nella pratica clinica. Rapidamente sono stati superati ostacoli infrastrutturali (spesso è bastato il telefono), dovuti al contesto pandemico, e le procedure e i percorsi sono stati regolamentati in tempi record. Superata l’emergenza, la telemedicina potrebbe costituire un’occasione per ripensare l’organizzazione dei nostri servizi, consentendo di ottimizzare il tempo e risorse da dedicare ai casi più gravi. Per realizzate tutto questo è per noi essenziale conoscere l’effetto che il nuovo approccio di cura ha scaturito nei pazienti e definire il percorso più adatto da intraprendere e portare avanti. Ci auguriamo che l’adesione al questionario sia buona in modo da poter aver a disposizione un quadro significativo delle opinioni dei nostri assistiti”.

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