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ESCLUSIVA – L’isola della leggenda: a Montecristo nella prima escursione “post Covid”. TUTTE LE FOTO di un viaggio fantastico fotogallery

Isola di Montecristo

PIOMBINO – Una giornata alla scoperta del diamante dell’arcipelago toscano: l’isola di Montecristo. La prima visita guidata “post-covid” a un luogo protetto, dalla fama misteriosa e poco inaccessibile al pubblico, apre ufficialmente la stagione estiva del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Sabato 23 maggio, dopo lo stop a causa della pandemia coronavirus e l’ultima uscita dell’8 marzo scorso, sono finalmente ricominciate le escursioni.

Per quasi tutti i visitatori della giornata, rigorosamente toscani in osservazione dell’ultimo Dpcm che vieta gli spostamenti tra le regioni, è la prima gita fuori porta dopo il lockdown mentre per le guide ambientali rappresenta una nuova sfida per trasmettere l’amore per le escursioni rispettando tutti i protocolli sanitari vigenti. Una prova difficile che, grazie ad un’organizzazione e formazione scrupolosa, e a tratti perfino severa, è stata superata a pieni voti al primo tour post-covid del Parco Nazionale.

Un profumo intenso nell’aria che somiglia alla liquirizia è la prima cosa che si nota appena si mette piede sull’isola in questo periodo dell’anno. È l’’Elicriso Italico, chiamato anche “Immortale”, una piccola pianta aromatica che cresce allo stato selvatico e che qui ha la fortuna di essere ospite a tempo indeterminato mentre i visitatori si devono attenere a un rigido protocollo di comportamento.

Com’è noto l’accesso all’Isola di Montecristo è soggetto a numerose restrizioni; regolamentato a terra e a mare è gestita dall’ente Parco e dal raggruppamento Carabinieri Biodiversità reparto biodiversità di Follonica. Il numero dei visitatori all’anno limitata a 1.725 persone e anche sull’isola le norme di comportamento sono rigorose; è vietata la balneazione, ci si può muovere solo accompagnati dalla guida, non c’è nessun punto ristoro, l’accesso è vietato ai minori di 12 anni. Le prenotazioni per l’anno in corso si fanno sul portale online (https://prenotazioni.islepark.it/montecristo/), ma i pochi posti disponibili di solito si esauriscono in poco giorni.

Scegliere questa destinazione delicata come “prova del nove” per dare il via alla nuova e rivoluzionata stagione delle visite guidate del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, che comprende anche le isole Gorgona e Pianosa, è stata coraggiosa, ma può considerarsi una prova vincente.

Giampiero Sammuri

L’ente Parco, ha applicato un protocollo elaborato ai minimi dettagli. «Oggi per noi è una giornata importante e abbiamo schierato al massimo le nostre forze» sono le prime parole di Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi, che ha partecipato personalmente alla giornata insieme a Maurizio Burlando, direttore Parco Nazionale Arcipelago Toscano, e Marino Garfagnoli, responsabile InfoPark.

«Il nostro protocollo – spiega Sammuri – è stato elaborato con il Campus Bio-medico di Roma, in particolare dal primario di epidemiologia professor Ciccozzi e lo stiamo applicando a tutta la rete di Federparchi. In pratica sono dimezzati i numeri da 25 a 12 partecipanti a gruppo. Le guide sono fornite di un kit d’emergenza in caso qualcuno si facesse male, per intervenire in sicurezza; hanno nello zaino le stesse attrezzature che ha un operatore sanitario, dalla tuta monouso, gli occhiali alla mascherina professionale. Inoltre hanno avuto un aggiornamento di formazione specifico per garantire la sicurezza sanitaria di tutti».

Per i visitatori invece, è la prima uscita dopo il lockdown e alcuni ammettono che erano indecisi se partecipare, anche se questa gita era programmata da tempo. La paura del contagio e il dubbio su come mantenere le distanze sociali, specialmente in barca, erano una preoccupazione di molti. Ma a quasi tutti i problemi c’è una soluzione, e così è bastato osservare alcune regole di base per sentirsi al sicuro e ritornare a casa con una giornata indimenticabile nel cuore.

Isola di Montecristo

Il protocollo anti-Covid inizia subito alla partenza dal porto di Piombino, dove a ogni passeggero viene misurata la temperatura prima di salire. Sulla barca l’uso di guanti e mascherina è obbligatorio, così come lo sono le distanze sociali. I cartelli informativi e il disinfettante per le mani sono presenti ovunque mentre le guide spiegano le regole di comportamento dall’altoparlante.

Una volta raggiunta l’isola si capisce presto che affrontare i percorsi impegnativi in montagna con la mascherina è quasi impossibile, Ma anche qui c’è una soluzione. Le guide fanno un primo briefing sulla spiaggia, si sta in cerchio e distanti, i gruppi sono di 12 persone, un numero dimezzato rispetto al passato quando arrivava a 25, dall’altra parte il numero delle guide è quasi raddoppiato. A ogni partecipante viene consegnato un trasmettitore radio da fissare alla cintura o da legare al collo e un paio di auricolari che resteranno in omaggio. Una volta iniziato il percorso di trekking la guida spiega attraverso la radio tutte le tappe della visita senza dover creare assembramenti e la fila può proseguire semplicemente a debita distanza uno dall’altro senza necessità obbligatoria della mascherina nei punti più impervi. Resta soltanto da godersi un panorama mozzafiato.

«Quando siamo arrivati in cima al monastero – racconta una coppia di Firenze al ritorno – ci eravamo quasi dimenticati della preoccupazione, delle mascherine, del coronavirus, dei mesi chiusi in casa».

Ed è proprio questa la sensazione su cui puntano gli organizzatori in questo anno difficile soprattutto per il turismo. Sarà questo il loro punto di forza: l’attività all’aperto in tutto l’arcipelago.

Isola di Montecristo

«Dopo due mesi chiusi in casa trascorrere una giornata in un posto così straordinario come Montecristo – dice anche il direttore Burlando – è sicuramente un’esperienza indimenticabile. Speriamo che le limitazioni dei visitatori ci siano solo fino al tre di giugno, perché ad esempio settimana prossima avremmo avuto quaranta lombardi i cui biglietti abbiamo dovuto bloccare e rimettere in vendita. Fortunatamente per Montecristo non è mai un problema. In questo momento particolare sicuramente bisogna fare di tutto perché tutto si svolga in sicurezza, ma bisogna anche dire che i parchi sono proprio l’esempio classico di come si possa ricominciare e riprendere la normalità. Muoversi in una ambiente all’aperto e arieggiato, seppure a un metro di distanza, è sicuramente il modo migliore per farlo. Spero che le escursioni in natura, che purtroppo sono sempre state messe un po’ da parte, riacquistino il loro valore».

Al ritorno, durante le tre ore di navigazione fino al porto di Piombino gli escursionisti sonnecchiano quasi tutti sfiniti sui propri posti nonostante la mascherina e i guanti mentre lo staff sorride guardando l’isola di Montecristo allontanarsi all’orizzonte. È stata una scommessa ardua, ma questa sera sanno di averla vinta e, dopo questa prova generale, sanno di essere pronti per andare in scena nell’estate 2020.

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