Gavorrano

Biondi: «Il dopo emergenza terra fertile per la mafia. Servono azioni di contrasto anche in Maremma»

Andrea Biondi

GAVORRANO – “Gli allarmi ormai si ripetono su vari fronti ed arrivano da voci autorevoli come la Direzione Nazionale Antimafia, Banca d’Italia e Ministero dell’Interno, da associazioni e sindacati come quelli riuniti nel manifesto #GiustaItalia promosso da Libera, e da sindaci preoccupati per il rischio usura e riciclaggio. Roberto Montà, sindaco di Grugliasco (Torino) e presidente di Avviso pubblico, l’associazione che riunisce gli enti locali in prima linea contro le mafie, non ha dubbi: l’emergenza da Covid-19 rischia di alimentare due virus che l’Italia non è finora riuscita a debellare. Il welfare criminale, che intercetta le persone che hanno perso lavoro e reddito «nei confronti dei quali le misure messe in campo dalle Istituzioni non hanno la stessa reattività», e la mafia imprenditrice, quella che è ingrassata a ogni nuovo disastro, a partire dai terremoti”.

A scriverlo, in una nota, il sindaco di Gavorrano Andrea Biondi, membro del Direttivo di Avviso pubblico, nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci.

“Quali le azioni emergenziali possibili? Necessario privilegiare un’altra distribuzione di buoni spesa a maggio, che avrebbe consentito ai Comuni di elargire aiuti immediati a dieci giorni dal varo del provvedimento, per poi far partire il reddito di emergenza a giugno e luglio – prosegue il sindaco -. C’è poi tutto il sistema dei prestiti d’onore, tutte le misure che consentono al sistema pubblico in accompagnamento con enti e associazioni in collaborazione con gli istituti bancari di poter elargire piccola liquidità per far fronte alle problematiche della cassa integrazione che tarda ad arrivare è togliere quel pezzo di consenso che il welfare criminale può mettere in campo. Inoltre il problema che rischia di riguardare direttamente i Comuni è quello degli appalti, dove il pericolo di infiltrazioni è concreto.

La Provincia di Grosseto non è purtroppo immune dalle problematiche esposte, tutt’altro vista la fragilità della nostra economia, legata in parte al settore turistico ricettivo dove il maggiore ricambio delle proprietà e gestione degli esercizi ricettivi e commerciali, ha certamente rappresentato un terreno fertile per l’infiltrazione nel nostro tessuto produttivo delle organizzazioni malavitose, senza dimenticare il sistema del caporalato nell’impiego di lavoro stagionale nel tessuto agricolo.

Le azioni da intraprendere per contrastare tale fenomeno non possono che vedere un’azione univoca di tutti i soggetti economici e sociali attivi nel territorio: istituzioni, imprese, sindacati, Prefettura, associazioni, cittadini, siano sentinelle per garantire la legalità nella Provincia di Grosseto.

Nel giorno della memoria della strage di Capaci, in qualità di componente del Direttivo nazionale di Avviso pubblico, mi faccio portavoce di tali proposte che riporterò nei prossimi giorni agli organi territoriali competenti -conclude Biondi -:

l’adesione di tutti gli enti locali del territorio provinciale alla rete di Avviso pubblico;

l’istituzione presso la Prefettura di un Osservatorio sulla criminalità con l’obiettivo di intercettare i fenomeni criminali nella fase emergenziale e post-emergenziale;

la stesura di un Protocollo d’intesa a difesa della legalità e contro le mafie, sottoscritto presso la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno da parte di tutti i soggetti rappresentativi del settore produttivo e del lavoro dipendente”.

 

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