Storie di solidarietà

Coronavirus, la lettera di Daniela: «Nell’emergenza il volontariato come antidoto all’isolamento»

misericordia albinia

ALBINIA – “In un momento in cui il termine isolamento è divenuto la parola d’ordine contro il contagio da Covid-19, ed il mantenimento delle distanze è ormai uno stile di vita per la maggior parte della popolazione, pensare che l’isolamento e la distanza sociale possano trasformarsi in contatti interpersonali appare indubbiamente antitetico e fuori luogo. Eppure, ho potuto verificare come molte persone, proprio in questo periodo, abbiano bisogno di stabilire un contatto, seppure a distanza, un rapporto di comunicazione per superare lo stato di solitudine attanagliante”.

Lo scrive, in una lettera, Daniela, consorella della Confraternita Misericordia “Simone Crociani” di Albinia (Orbetello), referente per il servizio spesa a domicilio.

“Come referente della Misericordia di Albinia per il servizio della spesa a domicilio – prosegue -, promosso dal Comune di Orbetello e dalla Asl Toscana sud-est, ho tutti i giorni contatti telefonici con le persone a cui erogare il suddetto servizio e le telefonate non si limitano al solo appuntamento da fissare in base alle esigenze di ognuno, come inizialmente avevo pensato.

Ad oggi, dopo diverse settimane di contatti telefonici, con ciascuno si è stabilito un rapporto, se così si può dire, di amicizia. Il mio cellulare in dotazione, anziché dalle 9 alle 12 come previsto, resta acceso h24, compresi i giorni festivi, perché c’è sempre qualcuno che ha bisogno di scambiare una parola in più oltre a quando fare acquisti al supermercato, a ritirare i medicinali in farmacia, a far pagare una bolletta o a fare la ricarica del telefonino.

Molte sono persone anziane, sole e ancora più sole in questa triste circostanza, che hanno bisogno di comunicare con qualcuno la propria solitudine e allora, nel momento in cui trovano dall’altra parte della cornetta una voce paziente, una persona disposta ad ascoltare aprono il loro cuore e raccontano in una telefonata anni della loro vita, ed aspettano la telefonata successiva per raccontarne il seguito: una sorta di romanzo a puntate. E quando la storia a puntate non basta, c’è il resoconto di come si sono utilizzati i prodotti della spesa fatta la volta precedente: con il macinato il ragù per tutta la settimana, con lo yogurt il ciambellone per la colazione del mattino e così via.

Per loro, oltretutto, vedere, nei limiti del possibile, gli stessi operatori che svolgono il servizio spesa è motivo di sicurezza: vedono nei volontari quei volti amici di cui hanno tanto bisogno perché quell’incontro settimanale, seppur di breve durata, serve per scambiare quelle parole che troppe volte restano non proferite per la mancanza di un interlocutore.

Poi, inaspettatamente, dopo poco più di una settimana dall’inizio del servizio spesa a domicilio, compare su facebook, da parte di una persona tecnologicamente competente, un ringraziamento pubblico alla Misericordia di Albinia per la tempestività, la solerzia e la cura con cui i volontari sono venuti incontro alle sue esigenze.

Ebbene, se, senza ombra di dubbio, è vero che l’opera del volontariato è muta, silenziosa, gratuita – conclude -, è anche vero che i volontari sono pur sempre esseri umani ed una parola buona, un sorriso per l’opera che, con sacrificio, svolgono, riempie il loro cuore di gioia e soddisfazione”.

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