La protesta

A Pitigliano 30 attività consegnano le chiavi al sindaco: «Siamo stati abbandonati dalle istituzioni» fotogallery

Consegna chiavi ristoranti - Pit

PITIGLIANO – Martedì 28 aprile in tutta Italia le insegne delle attività che hanno aderito al manifesto di protesta promosso a livello nazionale dal Movimento imprese e ospitalità si sono accese simbolicamente per l’ultima volta.

Stamani, 29 aprile, è avvenuta la consegna delle chiavi ai sindaci, per richiamare l’attenzione sulle gravi difficoltà che sta vivendo il settore dall’inizio dell’emergenza Covid-19, ma soprattutto per la mancanza di garanzie rispetto al futuro.

A Pitigliano hanno aderito al movimento di protesta denominato “Risorgiamo Italia” ben 30 attività, tra ristoranti, bar e strutture ricettive. Silvia ed Elisa Dominici della Locanda del Pozzo Antico hanno consegnato al sindaco di Pitigliano, Giovanni Gentili, le chiavi di tutto il gruppo di ristoratori pitiglianesi in protesta.

“Prendo in consegna le chiavi dei nostri ristoranti e bar con grande preoccupazione e senso di responsabilità – afferma il sindaco Giovanni Gentili –. La consegna delle chiavi è un gesto estremo. In realtà sappiamo benissimo che gli imprenditori sono gli ultimi ad arrendersi, sono quelli che fanno andare avanti l’Italia e il loro gesto non sarà certo quello della resa, ma il modo per richiamare l’attenzione del Governo e dell’opinione pubblica sulla situazione insostenibile che stanno vivendo. Il Comune di Pitigliano metterà in campo tutte le misure necessarie per sostenere la ripresa del settore. Ci stiamo muovendo sinergicamente con le altre istituzioni per trasferire sul locale i mutevoli quadri normativi, e con le associazioni di categoria che stanno facendo un gran lavoro di sintesi.

L’attenzione del Comune si sta concentrando su Imu per la sospensione degli acconti per giugno con rateizzazione parziale o totale dell’importo da dicembre; Tari, con il ricalcolo della tassa sui rifiuti sulla base del periodo di chiusura e/o del minor conferimento complessivo; suolo pubblico, con la concessione di spazi all’aperto più ampi nel periodo di convivenza con il virus e revisione delle tariffe. Abbiamo già comunicato con una lettera ai ristoratori questo nostro impegno. Tuttavia sappiamo benissimo che il maggior carico di pressione fiscale sulle imprese non dipende dal Comune, per questo l’amministrazione comunale di Pitigliano, si farà portavoce di richieste e proposte delle nostre aziende, nei confronti del Governo e della Regione. La situazione è complessa ma uniti ci rialzeremo”.

“È una manifestazione pacifica – dichiarano i ristoratori pitiglianesi che hanno aderito a Risorgiamo Italia – di un settore che si sente abbandonato dalle Istituzioni, una categoria fin troppo spremuta già prima della crisi legata al Coronavirus e che adesso vede messi in discussione anni di sacrifici. Abbiamo deciso di costituirci come gruppo, accodandoci a quello che è stato fatto a livello nazionale poiché questo settore è fondamentale anche nella nostre piccole realtà dal punto di vista sociale e culturale, oltre che da quello economico. Per Pitigliano è bello che per la prima volta ci si trovi tutti uniti come categoria. Ringraziamo il sindaco che ha compreso i nostri problemi e ci rappresenterà in questo percorso per una futura rinascita”.

Ecco le aziende di Pitigliano che hanno aderito al Movimento di Protesta “Risorgiamo Italia”: Hostaria Il Ceccottino; La Corte del Ceccottino; Locanda del Pozzo Antico; Hosteria di Pantalla; La Mandragola; La Pappa al Pomodoro; Osteria di Fuori Porta; Enosteria Pacaciua; Le Bontà di Claudia; Cotto e Crudo; Bar centrale; La Rocca; L’Altro Sapore; Delizie di Ale e Helga; Angiolina; Piccaadilly; Le Logge; Bar il Golosone; Dalla Pepita; Caffè degli Archi; Bar Pasticceria Il Volpicelli; Trattoria il Tufo Allegro; Pizzeria Il Pino; Bar Pizzeria La Capannella; Pizzeria La Terrazza; La magica Torre; Il grottino; Le due Regioni; La chiave del Paradiso; Agriturismo il Cerchio verde.

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