Coronavirus

Coronavirus, storie (stra)ordinarie: in 16 rimangono senza lavoro, ma l’azienda garantisce lo stipendio

Dipendenti Gardens

PUNTA ALA – L’azienda Gardens di Roberta Moscatelli fa una scelta bellissima di solidarietà. La nota impresa maremmana, specializzata nella cura del verde, non è rimasta immune agli effetti del Coronavirus e alcuni operaio dovranno restare a casa per mancanza di lavoro. 16 di 42 dipendenti, nelle le prossime settimane non avranno alcun compito da svolgere e saranno costretti a una vacanza forzata. Da qui la decisione della famiglia Moscatelli: «Continueremo lo stesso a pagarvi lo stipendio».

Un’iniziativa nata anche grazie al gesto di William Capra (leggi anche: Coronavirus, storie (stra)ordinarie: Willy dona le sue ferie a chi non ne ha), «il nostro dipendente modello» come lo definisce sorridendo Roberta, che proprio qualche giorno fa aveva annunciato di donare le sue ferie a chi dei suoi colleghi fosse rimasto senza ammortizzatori sociali. 

«Siamo un’azienda con 44 persone – racconta Roberta Moscatelli – e nostri dipendenti sono quasi tutti giovani; chi con un contratto fisso, chi con uno avventizio, quasi tutti hanno famiglia e un mutuo da pagare. Ma il punto è che questi ragazzi si meritano un aiuto. Quando in passato gli abbiamo chiesto dei sacrifici, loro sono stati sempre presenti, ora tocca a noi e nessuno si deve sentire messo a parte». 

L’azienda a gestione familiare, dall’applicazione del decreto del presidente del consiglio dei ministri, ha messo subito in atto un piano dettagliato di emergenza per tutelare la sicurezza di tutti, ma ha dovuto purtroppo “sacrificare” la manutenzione dei giardini per evitare i contatti con i proprietari delle ville. Sarebbe stato più difficile, se non impossibile, far rispettare i protocolli di sicurezza. Gli operai (nella foto in un momento conviviale aziendale) , quindi, sono stati suddivisi in squadre da 16. Fra di loro non è previsto nessuno contatto in modo che, se una persona dovesse ammalarsi, le altre squadre restano operativi. Non solo. A rotazione una squadra dovrà restare a casa per circa una settimana in mancanza di lavoro ed è proprio lì che scatta il piano di solidarietà: «Chi non ha delle ferie da utilizzare – spiega Roberta – avrà un anticipo sullo stipendio, mentre ai lavoratori avventizi, senza ammortizzatori sociali, continueremo a pagare le 38 ore settimanali. Magari gli chiederemo di recuperare una volta finita l’emergenza, ma ci penseremo dopo. Ora hanno bisogno e noi ci siamo».

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