Scuola

Teledidattica, Gilda: «Non ci sono obblighi contrattuali per gli insegnanti»

Scuola (alunni, classi, progetti)

GROSSETO – «Nei giorni dell’emergenza coronavirus, la scuola italiana si trova ad affrontare una situazione senza precedenti ed improvvisa: la sospensione delle attività scolastiche» a ricordarlo Barbara del Dottore coordinatrice FGU della Gilda degli Insegnanti di Grosseto.

«Le scuole della provincia di Grosseto, come quelle di tutto il Paese, sono state chiamate ad attivare il servizio di didattica a distanza in tempi rapidissimi e nell’incertezza dovuta a provvedimenti declinati strada facendo, in risposta alla situazione emergenziale».

«Con la sospensione delle attività didattiche, per le scuole è stato necessario individuare strade diverse per non privare gli studenti del loro diritto all’istruzione, in particolare per coloro che alle spalle hanno un sostrato culturale più debole. Il MIUR ha dato, alle scuole italiane, una serie di indicazioni per attivare la didattica a distanza, che stiamo appunto sperimentando in questi giorni. Si tratta appunto di indicazioni, in quanto non esiste alcun obbligo contrattuale per i docenti a svolgere la didattica a distanza ma deve essere una libera scelta, così come riguardo a metodi, modi e tempi, nel rispetto della libertà di insegnamento, sancita dall’articolo 33 della Costituzione. Molte scuole hanno già maturato negli anni un’esperienza circa l’uso di modalità telematiche, specialmente le scuole superiori, ma non è così per tutte».

«Anche se, come coordinatrice della Gilda, ripeto che nel periodo di sospensione non ci sono obblighi per gli insegnanti, tutto quello che possono fare, gli insegnanti lo stanno facendo».

«Cerchiamo il più possibile di essere vicini ai nostri studenti e di dare continuità allo svolgimento dei programmi, ci siamo attivati per porre in essere un servizio inconsueto come quello di raggiungere i ragazzi a casa loro grazie all’utilizzo di piattaforme digitali. Facciamo lezione con i nostri figli a casa, che spesso hanno bisogno in contemporanea di seguire la lezione dei loro docenti, perché anche gli insegnanti hanno figli, hanno figli che vanno a scuola e che devono seguire anche loro le lezioni on line. Non sempre abbiamo a casa più di una piattaforma digitale, allora usiamo tablet e smartphone» prosegue la Gilda.

«In qualche modo ci organizziamo perché sappiamo quanto sia importante, specialmente in questo periodo, non abbandonare i ragazzi a loro stessi, perché abbiamo un’etica professionale che ci guida. Poi c’è il problema di raggiungere quegli alunni che hanno minori possibilità, che non hanno attrezzature telematiche o una connessone ad internet efficiente, i docenti lo sanno e fanno il possibile per attutire tale disagio, fino ad usare Whatsapp o altri social. Anche a questo proposito, come coordinatrice della Gilda, consiglio ai colleghi di cercare di utilizzare quanto più possibile canali ufficiali e di limitare al minimo l’utilizzo dei social, perché la didattica a distanza è un campo non normato e quindi si potrebbe incappare in problematiche legate alla privacy».

«Allora, grazie a tutti i dirigenti scolastici che, senza eccessi di decisionismo dirigenziale, hanno posto in essere tutto il necessario per l’avvio di questa nuova avventura, il personale amministrativo, gli assistenti tecnici e i collaboratori scolastici, perché tenendo aperte le scuole hanno permesso tutto questo. La Gilda ritiene però che, organizzato ormai il lavoro di didattica a distanza, debba prevalere la tutela della salute di tutte le persone e si debbano chiudere le scuole. Grazie ai docenti che, anche formandosi autonomamente e con mezzi propri e nei limiti dettati dalle tecnologie e dalle competenze digitali di ciascuno di loro e dei propri studenti, si stanno adoperando attraverso la didattica a distanza per continuare a svolgere le lezioni».

«Ora che abbiamo bisogno di ripristinare una certa normalità, emerge con chiarezza l’inutilità di tanti progetti e progettini contro l’importanza della lezione, prima accusata di essere obsoleta e tradizionale. Adesso che ci manca, ne comprendiamo la centralità. Credo che ora sia evidente a tutti quanto sia fondamentale il ruolo degli insegnanti e mi auguro che, alla fine di questo periodo buio, non si torni a dimenticarlo. Voglio concludere con le parole di Dacia Maraini ”grazie agli insegnanti preparati, pagati poco, che reggono sulle loro spalle la scuola”».

Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI