Castiglione della pescaia

Porto Canale: conclusi i lavori per la scogliera soffolta. Nappi: «Critiche superficiali»

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CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – «Fare l’amministratore pubblico per me vuol dire compiere anche scelte coraggiose, che non sempre mettono tutti d’accordo, ma quello che conta è il raggiungimento del risultato preposto. Con il nome del professor Pier Luigi Aminti, laureato in ingegneria civile, esperto di costruzioni idrauliche marittime ed idrologia, sono convinta che la Giunta che guida Castiglione della Pescaia, nel 2014 abbia trovato uno dei migliori professionisti italiani per risolvere i problemi all’imboccatura del nostro porto canale».

Elena Nappi, vicesindaca con delega ai Lavori pubblici e alle Politiche ambientali, ripercorre le fasi che hanno portato alla conclusione del pennello a mare all’ingresso del porto, lato arenile di ponente, non sottraendosi a rispondere puntualmente alle varie polemiche.

«Sull’autorevolezza di quel professionista – ricorda la vicesindaca – e su come procedere, ci fu un consenso unanime sia da parte degli operatori del mondo della pesca, sia dei loro rappresentanti di categoria, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’importante lavoro ambientale compiuto oggi ci consente un ripascimento naturale della spiaggia, che è aumentata di oltre 15 metri nei pressi del faro rosso, che sarà utilizzata, in quanto compatibile, per ripristinare la linea di costa nella parte finale del lungomare di via Roma».

«Purtroppo, però – dice Elena Nappi -, finiti i lavori e intuita la loro efficacia, dato che nel tratto di mare compreso all’interno del nuovo braccio del porto il pescaggio si mantiene costante oltre i 3 metri di profondità, resto basita su cosa hanno iniziato a commentare alcuni operatori del settore che con i loro pescherecci hanno un rapporto giornaliero con il mare. Contestano di essere stati messi a conoscenza sulla modalità di realizzazione di quel lavoro, andando ad avventurarsi in commenti che hanno dell’assurdo, stupendosi del fatto che la barriera sia scomparsa».

«Un comportamento superficiale – sostiene Elena Nappi -, che trova spiegazione nel fatto che spesso a Castiglione della Pescaia si usa criticare a prescindere, senza mai addentrarsi nella ricerca di capire la motivazione per cui quel progetto si sta realizzando in un certo modo, e quando a farlo sono coloro che dovrebbero esseri i più bene informati, la cosa lascia sconcertati».

«Verbali che attestano la presenza degli addetti ai lavori assieme ai loro coordinatori e gli amministratori di Castiglione della Pescaia – continua nella ricostruzione dei fatti la vicesindaca – in cui si condivide la scelta della progettazione sono agli atti, come il convincimento unanime di passare dai geotubi alla realizzazione di un pennello in massi sciolti soffolti».

«Quello che posso affermare a nome dell’amministrazione comunale – afferma Elana Nappi – è che il pennello a mare sommerso era l’unica possibilità che poteva ricevere l’autorizzazione da parte della Soprintendenza per il vincolo paesaggistico del Ministero dell’Ambiente e della Regione Toscana».

«I lavori adesso sono terminati – puntualizza Nappi –, ma i massi sciolti, così posizionati per poter modificare l’inclinazione del pennello nel corso del tempo se si renderà necessario, saranno monitorati per i prossimi 24 mesi, a partire della data del collaudo che avverrà nelle prossime settimane».

«Mi preme rassicurare i tuttologi delle tastiere – aggiunge Elena Nappi – per quanto riguarda la modalità di segnalazione dell’opera: ci siamo attenuti a quanto stabilito da Marifari di Genova, che è l’ente della Marina militare preposto a dare autorizzazioni e prescrizioni su come segnalare le modifiche apportate agli ingressi portuali, in questo caso ci è stato imposto di posizionare 7 boe luminose per comunicare l’esistenza della scogliera soffolta e la Capitaneria di Porto ha effettuato la comunicazione nel portolano, niente è stato tralasciato o improvvisato».

«Restando sulla quotidianità – conclude Elena Nappi –, i lavori a mare a ridosso del faro Rosso sono conclusi, ma l’impresa deve ancora finire di smontare il cantiere a terra e ripulire l’area. Sono certa che il “tormentone pennello a mare” avrà altre settimane di attenzione, ma questa amministrazione continua a sostenere la politica dei fatti e non delle parole».

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