L'opinione

#tiromancino – Che fine faremo senza più andare al ristorante? A rischio l’ultimo baluardo per stare insieme

Tiro Mancino

GROSSETO – Occhio. Perché se salta anche l’ultimo diaframma della socialità made in Italy – uscire di casa per andare a mangiare al ristorante – perderemo davvero l’anima. Non c’è alcun sentimento “sovranista” o “tradizionalista” in queste considerazioni, va esplicitato. Ma la preoccupazione di perdere una delle ultime caratteristiche positive che ancora costituiscono il minimo comun denominatore di questo balcanizzato Paese.

L’anima si perde a Roma o a Milano, come in provincia. L’arrivo a Grosseto di “Alfonsino” – corriere di consegna a domicilio del cibo a mezzo di ciclo-fattorini: i famigerati food delivery riders – si presenta in questo senso come l’ultimo esiziale colpo assestato al commercio tradizionale. Se finora i food delivery Just Eat e Glovo, già presenti in città, hanno per lo più industrializzato il trasportato a domicilio di pizze e cibo take away, sostanzialmente fast food. Con l’avvento di Alfonsino che ha come target i consumatori residenti in centri urbani medi e piccoli, si tenta l’assalto al cielo della ristorazione di fascia medio alta. Mentre nelle metropoli globalizzate come Milano e Roma, oramai c’è anche un mercato a domicilio per la ristorazione di alta gamma.

Questo è di fatto uno degli ultimi attacchi a quel che resta sul campo della rete commerciale di vicinato nei centri storici. Che, già depauperata di una vasta gamma di tipologie commerciali da centri commerciali, Amazon e i portali specializzati dell’e-commerce, è oggi in buona parte costituita da ristoranti e trattorie che provano a resistere. Coniugando ricette gourmet e un servizio basato su cortesia e attenzione al dettaglio. Coltivando il rito dell’uscita di casa per andare a mangiare in compagnia pietanze non ordinarie.

Se questo è lo scenario, allora i primi a dover porsi il problema sul da farsi saranno proprio i ristoratori. Che se cederanno alle sirene di Alfonsino, piuttosto che di un altro operatore della Gig economy (economia dei lavoretti) per acquisire nuovi potenziali clienti “home based”, è altamente probabile finiscano per essere gli artefici del proprio inevitabile declino.

Ipotizziamo cosa potrebbe succedere, ad esempio, nel già ansimante centro storico di Grosseto, e nei suoi anonimi dintorni. Ma lo stesso varrebbe a Follonica o Orbetello.

Canapone, Il Gran Tosco, L’Etrusco, Il Canto del Gallo, La Buca di San Lorenzo, La Locanda dei Medici, Il Posto accanto, L’Uva e il Malto, Blackwood, Artidoro, Il Giogo, Bistrot degli Artisti, Cucina tascabile, Numero 9 e altri ancora, decidono tutti di offrire i propri piatti utilizzando le opportunità di food delivery offerte da Alfonsino. Difficile ipotizzare un incremento del giro d’affari in grado di compensare la più che probabile riduzione dei clienti che scemerebbero nei locali. La città è infatti troppo piccola e non è un polo d’attrazione di clientela business.

Fra le conseguenze che ci sarebbero immediatamente, senza dubbio quella di un ulteriore svuotamento del centro storico cittadino. Dove fino a oggi c’è una concentrazione dei servizi di ristorazione superiore a qualunque altra zona della città. Consumare cibo a casa, esattamente com’è avvenuto per altri tipi di acquisti, finirebbe fatalmente per diventare la modalità prevalente di fruizione dei servizi di ristorazione. Sicuramente, quantomeno, durante il periodo invernale. Accentuando la tendenza alla rarefazione delle relazioni umane e al solipsisismo come condizione esistenziale.

Anche Grosseto, d’altra parte, sta dentro il grande flusso globale di cambiamento delle abitudini d’acquisto, che finiscono per essere modifiche profonde nel nostro stile di vita. Basta guardare a quel che sta succedendo più in generale nel mondo delle consegne. Alla fine dello scorso anno, Poste Italiane – che ha completamente modificato e riorientato il proprio modello di business come distributore di pacchi per l’e-commerce, e in particolare per Amazon – ha reso noto di aver incrementato a Grosseto le consegne di pacchi del 46% nei primi nove mesi del 2019. In Italia la società ha oramai superato i 4.000 punti di consegna tra tabaccai ed altri esercizi affiliati, oltre ai 350 locker automatici di cui 3 nella sola provincia di Grosseto.

Tutto questo significa che sempre meno persone frequentano i pochi negozi tradizionali che resistono, mentre le nostre strade sono sempre più intasate dai furgoni che consegnano merce a domicilio. E che nel frattempo i consumatori che non vogliono attendere in casa il corriere, si ritrovano in fila ai locker e ai punti di consegna per ritirare il pacco ordinato online.

Se questa logica prendesse il definitivo sopravvento anche nel mondo della ristorazione, potremmo davvero dire che il vecchio mondo ormai non esiste più. La qual cosa potrebbe non essere necessariamente una buona notizia. Il recente film di Ken loach – Sorry we mised you – dà un’idea abbastanza precisa della distopia prossima ventura.

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