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Marina di Scarlino, diportisti sul piede di guerra: «Non pagheremo la prima rata 2020»

porto Marina di Scarlino

SCARLINO – “Nella Marina di Scarlino, considerata una delle 100 eccellenze della nostra Italia, il clima, e non quello meteorologico, volge al perturbato. I motivi del malcontento sono molteplici e riguardano un po’ tutti i comparti. Dai diportisti, ai gestori dei negozi e non ultimo tra i dipendenti, che a seguito di una deriva gestionale temono per il loro posto di lavoro”. Lo scrive, in una nota, Maurizio Sparpagli, presidente dell’Associazione amici del porto di Portiglioni.

“Sabato pomeriggio al puntone abbiamo tenuto l’assemblea dell’associazione – continua -. Siamo circa 180 proprietari di posti barca, che abbiamo acquistato, fino allo scadere della concessione demaniale gestita attualmente da Promomar, lo specchio d’acqua dove ormeggiamo le barche. Siamo dunque una sorta di comproprietari dell’azionista di riferimento di Promomar».

«L’assemblea, su proposta del consiglio direttivo, ha ratificato all’unanimità lo stato di agitazione e la sospensione del pagamento della prima rata delle spese di gestione del 2020. Il motivo? La società di gestione è inadempiente al contratto in essere con noi”.

“In particolare ha disatteso quanto previsto dall’articolo 3.2 il quale recita ‘entro il 30 ottobre di ciascun anno il gestore consegnerà ed illustrerà ai componenti della commissione di cui al precedente articolo 2.3. il piano per l’anno successivo’. Documento – prosegue Sparpagli – che non è stato presentato, e inoltre entro il 31 dicembre del 2019 non è stato a noi inviato il bilancio preventivo per l’anno successivo. Contravvenendo a quanto previsto dall’articolo 2.5 del sopra citato contratto”.

“Dunque, noi dovremmo pagare le spese condominiali al buio, senza sapere quanto e per cosa saranno spesi i nostri soldi – si legge ancora nella nota -. Abbiamo chiesto chiarimenti, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Unica notizia trapelata è quella che nel bilancio preventivo sarebbe previsto un aumento dei compensi a favore del vertice societario attuale, che a nostro modesto parere tutto merita meno che un aumento di stipendio”.

“E’ bene precisare che il verbale dell’assemblea lo abbiamo inviato alla proprietà perché è bene che sappia cosa sta accadendo nel Porto di cui è concessionario – continua il presidente -. Un fatto è certo: prima dell’arrivo dell’attuale amministratore della Promomar – da lui scelto – Stefan Neuhaus, nella Marina era presente un confronto che faceva ben sperare per il futuro. Noi abbiamo sempre fatto fronte ai nostri impegni con diligenza e senso di responsabilità. Ora, invece, nel porto si vive in un clima di blindatura, tensione ed incertezza. Le diserzioni ne sono la riprova”.

Tra le critiche avanzate dai diportsiti anche le gestione delle aree a terra del porto come la galleria commerciale

“Per cui rinnoviamo ancora una volta l’invito alla proprietà di sedersi lui stesso ad un tavolo di fronte a noi: siamo certi che a quattro occhi troveremo una soluzione ai tanti problemi. Siamo in grado di formulare una proposta che tenga conto ovviamente del suo interesse, del nostro e di quello di coloro che grazie a questo lavoro sostengono le proprie famiglie. Ma non solo. E’ arrivato anche il momento che vengano finalmente realizzate da Promomar le opere di urbanizzazione al Puntone previste dalla convenzione con il Comune e dal piano regolatore da 20 anni e mai fatte – conclude il presidente dell’associazione -. Rotonde, più grandi o più piccole che siano, a noi non importa, basta che migliorino la viabilità. Ingorghi e code d’estate creano troppi disagi per tutti e mettono a repentaglio l’incolumità dei residenti della zona. E’ venuto il momento che questo calvario finisca davvero”.

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