Sanità

Nella testa del paziente: con l’infrascanner si sa subito se c’è un trauma cranico

Stefano Barbadori

GROSSETO – “Quale conseguenze ha avuto il trauma dentro la testa del paziente?”. Questa è una delle domande più importanti che il medico si fa di fronte a un evento traumatico, come un incidente, e dalla cui risposta più o meno tempestiva può dipendere la vita del paziente stesso.

A tale riguardo, la Asl Toscana sud est investe ancora una volta nella tecnologia come ulteriore risorsa per la salute dei cittadini accanto alla competenza dei professionisti, con l’introduzione, prima sperimentale e adesso definitiva, dell’Infrascanner, un dispositivo di screening portatile che utilizza la tecnologia Near-Infrared (NIR) per valutare la presenza anomala di sangue nella area cerebrale. E’ appena terminata la gara che ha consentito l’acquisto di 16 infrascanner per i mezzi dell’Emergenza (compreso Pegaso 2) e 6 per i Pronto Soccorso. Ognuno costa 15 mila euro.

Si tratta di un rilevatore di ematomi cerebrali che serve ad individuare in tempi brevissimi i pazienti ad alto rischio o che dovranno effettuare una tac. Attraverso la tecnologia dei raggi infrarossi, si può rilevare il sanguinamento intracranico. Possono essere individuati ematomi di volume superiore a 3,5 cc fino a una profondità di 2,5 cm dalla superficie del cervello e 3,5 cm dalla superficie cutanea. Inoltre Infrascanner presenta una sensibilità di diagnosi del 90% nei casi positivi e del 99% in quelli negativi, rilevabile nell’arco di 2/3 minuti. Si migliora così l’attività e il lavoro della Rete del Trauma, senza considerare il minor numero di Tac a cui dovranno essere sottoposti i bambini, per esempio.

Lo strumento ha applicazioni in diversi contesti clinici, ma è particolarmente utile nell’ambito dell’Emergenza-Urgenza sul territorio. Infatti consente un triage veloce già nel luogo dell’intervento. Lo strumento aiuta gli operatori a decidere la miglior destinazione di quel paziente. Nei casi di responso negativo, quindi di non presenza di ematomi, si potrà scegliere di trasportare il paziente in un ospedale che non sia necessariamente quello di riferimento. Questo evita di sovraffollare i Pronto Soccorso degli ospedali di livello maggiore. La Sud Est è stata la prima azienda sanitaria in Toscana e tra le prime in Italia a dotarsi di questo strumento.

L’esperienza di circa un anno a bordo dell’elicottero Pegaso 2 ha prodotto risultati incoraggianti i quali confermano che, se utilizzato insieme a un attento governo clinico del paziente, Infrascanner può rispondere adeguatamente ai bisogni di salute dei pazienti. In questo anno grazie al suo impiego anche al Pronto Soccorso del Policlinico Santa Maria alle Scotte, in occasione di una tesi di specializzazione in Medicina d’Emergenza Urgenza, sono stati valutati i risultati su pazienti trasportati da Pegaso 2 e su altri pazienti con accesso diretto al DEA. I pazienti sottoposti all’esame sono stati in totale 62 con una valutazione della TAC encefalo successiva all’esecuzione dello scanner che ha confermato una concordanza significativa tra i due esami.

Un altro possibile utilizzo dello strumento è rappresentato dal monitoraggio clinico nei reparti di Terapia Intensiva. Infrascanner fornisce infatti la possibilità di monitoraggio al letto dei pazienti sottoposti a osservazione per ematomi di piccoli dimensioni o nel post-intervento neurochirurgico.

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