Arcidosso

I castagneti dell’Amiata tornano in salute: «Ci aspettiamo un buon raccolto»

castagno - castagni

ARCIDOSSO – “Finalmente un po’ di luce per i castagneti del Monte Amiata – scrive, in una nota, il Comune di Arcidosso -. Il raccolto dei molti castagni tornati a produrre, infatti, al momento si mostra copioso. Poche le castagne attaccate dalle temibili muffe, solo il 5% secondo le prime stime. Una situazione che finalmente fa salire l’asticella nel mondo della castanicoltura che da anni, ormai, a causa del Cinipide galligeno e delle muffe che sono la reazione naturale della pianta al temibile insetto arrivato dalla Cina, aveva subito per alcuni anni un tragico arresto.

“Sono già diversi giorni – spiega Jacopo Marini, sindaco di Arcidosso – che le castagne hanno iniziato a cadere. E mi risulta che la situazione sia positiva, in confronto agli scorsi anni. Prima di tutto, le nostre castagne non sono muffate e questa è una notizia importante. Infatti solo il 5%, secondo le stime fatte in questi primi giorni, sarebbero attaccate dallo Gnomo gnosis che, pare, sia la manifestazione che il castagno si sta difendendo dal Cinipide. I castagneti poi, in gran parte, sono in frutto. Se si eccettua, infatti, una fascia castanicola che si estende dalla zona di Bimboli fino alla parte alta delle Piane e un’altra che da Castel del Piano va verso Seggiano. Per il resto la situazione è da giudicare lusinghiera. L’antagonista del Cinipide, il Torymus siniensis, pare aver funzionato e sono rigogliose e piene di ricci le piante che vanno da Arcidosso verso Monticello Amiata, come Stribugliano e Salaiola. Castagni in salute pure all’Aquilaia e in parte anche nella zona di Bagnoli. In queste aree le castagne ci sono e sono sane. Questo fa ben sperare anche per la commercializzazione di un prodotto che porta il marchio IGP nelle varietà Cecio, Bastarda rossa e Marron buono”.

“Mi piace anche sottolineare – prosegue Marini – che in questi quasi dieci anni di crisi che avevano ridotto i castagneti senza foglie e frutti, i castanicoltori, sostenuti dalle amministrazioni del territorio, non si sono arresi, ma hanno curato le piante lanciando l’antagonista e non pensando nemmeno per un attimo di abbandonare le proprietà al loro destino. Non hanno mai perduto la speranza, perché le castagne fanno parte della civiltà della nostra montagna ed hanno sempre costituito un valore aggiunto, anche dal punto di vista economico, alle entrate delle famiglie”.

“Spero, dunque, che questo 2019 rappresenti un nuovo punto di partenza per un segmento produttivo che identifica tutto il nostro territorio – conclude il sindaco -. E anche per queste notizie confortanti, la festa della Castagna, che si celebra ad Arcidosso per due fine settimana a cominciare dal 18 ottobre, sarà ancora più festa. Festa, in particolare, del nostro prodotto identificativo e, in generale, festa del rispetto dell’ambiente, tanto che i giorni dedicati alla castagna, con le tante manifestazioni correlate, saranno plastic free. Una scelta impegnativa e che va nella direzione del rispetto e della tutela dell’ambiente che è di tutti noi”.

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