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Taglio del bosco nella riserva, giornata di mobilitazione: «Uno scempio che non deve ripetersi»

taglio bosco riserva Farma

ROCCASTRADA – Giornata di mobilitazione, promossa dal Comitato Val di Farma, al centro visite Casanova – Belagaio, in difesa della riserva naturale Farma. Un centinaio le persone presenti.

La giornata è cominciata con una passeggiata all’interno della zona del taglio. Il pomeriggio è stato dedicato «all’ascolto dei pareri di alcuni esperti di scienze naturali e biologiche sull’intervento autorizzato dall’Unione di comuni Colline Metallifere. Sono intervenuti Andrea Sforzi, direttore del Museo di Storia Naturale della Maremma, Claudia Perini, micologa (docente presso l’Università di Siena), Chiara Vitillo, erpetologa, Claudio e Alessia Martelli, ornitologi, Stefano Nappini, entomologo, Marco Clericuzio, micologo (docente presso l’Università del Piemonte), Diego Cantini, micologo».

«Hanno dato il loro contributo anche Federico Girardi, presente insieme ad altri rappresentanti del WWF Siena, ed alcuni rappresentanti di comitati ambientalisti della provincia tra cui Franco Vite per il Comitato contro la geotermia “Agorà CittadinanzAttiva” di Monticello Amiata. Era presente la vicesindaca del Comune di Roccastrada, Stefania Pacciani. Totalmente assenti tutte le altre Istituzioni invitate».

«Tutti gli esperti intervenuti hanno sottolineato il danno ambientale arrecato – affermano dal comitato -, legato non solo al taglio degli alberi ma alla completa distruzione in vaste aree del sottobosco e del soprassuolo forestale. Si è parlato chiaramente di danno irreversibile per quanto riguarda la biodiversità; funghi, licheni, insetti, anfibi sono stati brutalmente eliminati o è stato brutalmente eliminato il loro ambiente vitale, interrompendo così quella fitta rete di scambio che si crea in un bosco tra le piccole e grandi piante e i piccoli e grandi animali che lo abitano; danno aggravato sia dal periodo in cui il taglio è stato effettuato che dalle modalità estremamente invasive con cui è stato condotto».

La richiesta che viene dal Comitato è che «la Riserva sia tutelata in tutti i suoi aspetti naturalistici e non considerata né una risorsa prettamente economica né una risorsa rinnovabile, poiché rinnovabile non è. Il Comitato Val di Farma, supportato da numerosi esperti del settore, si batterà affinché un’azione come quella già messa in atto nei 30 ettari di Riserva adiacenti al Belagaio non si ripeta, perché lo scempio venga fermato».

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