Economia

Cna contro lo sblocca cantieri: «Rischia di penalizzare piccole e medie imprese»

Annarita Bramerini

GROSSETO – Cna esprime perplessità sui recenti provvedimenti del Governo contenuti nel decreto Crescita e nello Sblocca cantieri. La possibilità di scontare direttamente in fattura l’importo della detrazione fiscale sui lavori di efficientamento energetico e di prevenzione del rischio sismico, prevista dal decreto Crescita, rappresenta un rischio per le imprese e rischia di bloccare la riqualificazione degli edifici, mentre nel decreto Sblocca cantieri sono state aggiunte misure peggiorative per le medie e piccole imprese rispetto alla possibilità di accesso alle gare di appalto.

“Quanto riportato nell’articolo 10 del decreto 34 del 30 aprile – spiega Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – se venisse approvato, rappresenterebbe un boomerang per tante imprese artigiane”. Infatti, in quella parte della norma che modifica la disciplina degli incentivi per interventi di efficienza energetica e rischio sismico, si stabilisce che il soggetto che ha diritto alla detrazioni fiscali del 65% in dieci anni può optare per un rimborso di pari importo anticipato dall’impresa fornitrice del lavoro. “Questa possibilità era già stata proposta nell’agosto 2013 dal precedente governo – aggiunge Anna Rita Bramerini – e il provvedimento era stato revocato dopo le proteste delle associazioni di tutela delle imprese. Lo sconto in fattura penalizza gli artigiani e le piccole imprese, che non dispongono delle risorse finanziarie necessarie per dilazionare nel tempo il recupero di una parte rilevante del pagamento, di fatto chiedendo alle piccole imprese di anticipare i soldi ai cittadini”.

Il provvedimento inoltre concentrerebbe il mercato sulle poche imprese più dotate finanziariamente, che potrebbero lavorare di fatto come monopoliste, godendo di un vantaggio competitivo esclusivo e ingiustificato e che dovrebbero poi subappaltare i lavori agli artigiani e alle piccole imprese con condizioni evidentemente penalizzati per loro, escludendo dal mercato quelle che non hanno credito di imposta da utilizzare in compensazione.

“Anche dal decreto Sblocca cantieri – aggiunge Bramerini – ci aspettavamo maggiore attenzione verso le piccole imprese. Invece al Codice degli appalti sono state addirittura introdotte modifiche peggiorative rispetto a quelle inserite nell’ultima legge di Bilancio. L’affidamento diretto viene ridotto da 150mila a 40mila euro e la quota di subappalto incrementata dal 30 al 50%. Non è stato previsto nulla sulla suddivisione in lotti dei maxi appalti e per valorizzare le imprese del territorio. Servono al più presto correttivi, strumenti e soluzioni che evitino alle piccole imprese l’estromissione definitiva dal mercato degli appalti pubblici”.

“L’edilizia e i settori ad essa connessi – continua Bramerini – che più di altri hanno pagato il prezzo della crisi, si aspettano da questi provvedimenti azioni efficaci per rivitalizzare l’economia del Paese, per questo chiediamo ai parlamentari eletti nel nostro territorio, di lavorare perché vengano apportate queste correzioni che la Cna ha chiesto anche a livello nazionale”, conclude Bramerini.

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