#seimaremmanosedici

Sei maremmano se dici: «Com’è? Mah, che un venga di peggio!»

#seimaremmanosedici

GROSSETO – Un maremmano quando vuole sincerarsi sullo stato di salute di un suo interlocutore, che magari non vede da tempo, non chiede: “Com’è stai?”, ma: “Com’è?” Che sia un modo tutto nostro di domandare ne è prova che più volte, con persone non toscane, mi è capitato di fare questa domanda e di sentirmi rispondere: “Com’è chi?”, segno che non ero riuscito a farmi intendere.

Ad ogni modo, la risposta tipica di un maremmano alla domanda “Com’è?”, è altrettanto particolare: “Che un venga di peggio!” Risposta che da una parte indica ottimismo, perché ci si accontenta (anzi, per dirla alla maremmana, ci si contenta) di come va, ma dall’altro indica anche realismo. Della serie: potrebbe andare meglio, ma potrebbe andare anche peggio!

La domanda “Com’è?” può anche riferirsi, però, anche ad altro. Ad esempio, a un piatto cucinato. “Com’è?” domanda la mamma alla prima forchettata. “Eh, unn’e’ malaccio, via”, la risposta di chi non si sbilancia troppo.

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