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Parcheggi, Massa Comune: «La gestione integrata garantiva uno stipendio per tenere aperti i musei»

Massa Marittima parcheggi

MASSA MARITTIMA – «L’affidamento della gestione del parcheggio di piazzale Mazzini alla Multiservizi, pur essendo presentato con pompose dichiarazioni, che fanno parte della sagra dei buoni propositi sempre utili a tentare di giustificare scelte molto opinabili, lascia non poche perplessità». Massa Comune interviene sulla situazione parcheggi.

«In primo luogo si attua una scelta, che è in pieno contrasto con quanto era stato precedentemente deliberato dal consiglio comunale con atto n 31 del 6/6/2002 con il quale si decideva che il parcheggio ed il sistema museale facessero parte di una gestione integrata. Scelta che non fu casuale, ma frutto della consapevolezza che la gestione dei Musei di Massa Marittima da se sola non era in grado di essere economicamente autosufficiente».

«Fu quindi affidata la gestione congiunta delle due attività per garantire un polmone economico che dava la possibilità di garantire uno stipendio, se pure ridotto per vari periodi, al personale per mantenere aperti i musei, la possibilità di fare investimenti finalizzati ad attività promozionali e ad intraprendere varie iniziative, convegni, mostre etc. Oggi senza peraltro fornirne una logica ed articolata motivazione, nei documenti si cita solamente l’atto del precedente consiglio, si decide l’esatto contrario, ovvero si prende atto di una decisione assunta dall’amministrazione che purtroppo abbiamo avuto già modo di vedere ha prodotto i disastrosi frutti. Avremo poi certamente modo di parlare nel dettaglio anche della gara per l’affidamento della gestione museale. La lettura della relazione che accompagna l’attuale delibera non fuga i dubbi che abbiamo, ma li conferma tutti. Basti vedere quale è il riferimento che viene utilizzato il decreto del 2012 riguardo “ulteriori misure urgenti per la crescita del paese”. Ci vuole una buona dose di fantasia per affermare che una “tassa occulta” come i parcheggi a pagamento possa rappresentare una misura urgente di crescita». Prosegue.

«Infatti la relazione impiega oltre dieci pagine per ricercare in qualche misura similitudini, riferimenti anche vaghi, nel vasto panorama della giurisprudenza – continua -.  Fornisce anche riferimenti normativi tra cui anche quello della definizione di servizio pubblico “E’ quello che consente al Comune di realizzare fini sociali e di promuovere lo sviluppo civile della comunità locale in quanto preordinato a soddisfare i bisogni della cittadinanza indifferenziata”, questi nobili intenti a Massa si esplicitano pagando il parcheggio. Qui non stona la citazione del grande Totò: “ma mi faccia il piacere”. La relazione ci ricorda anche le condizioni idonee a determinare la delegazione interorganica (l’affidamento di un servizio ad una società in house providing) tra cui punto c) destinazione prevalente dell’attività a favore dell’ente affidante. Poiché parliamo di riscuotere i parcheggi nel caso ci sembra che la destinazione prevalente più che l’attività siano i proventi. D’altra parte che i soldi siano l’interesse del comune lo si capisce anche dagli obbiettivi enunciati al termine della relazione».

«Obiettivi anche questi conditi di alcune pomposità che avrebbero un giusto senso quando riguardano servizi alla collettività come potrebbe essere il trasporto pubblico locale, servizi ambulatoriali etc, ma fanno sorridere quando si tratta di parcheggi come l’universalità del servizio, la soddisfazione dell’utenza etc.  Gli obiettivi veri sono così annunciati (pag 11/17): L’utilizzo dei parchimetri consente un notevole risparmio sui costi del personale con risparmi che andranno a vantaggio dei pubblici servizi (sarebbe interessante sapere quali saranno i servizi beneficiari, ovvero più realisticamente sapere in quali rivoli si disperderanno questi denari), e ancora dalla relazione l’affidamento in house risulterà vantaggioso perché: 1)la Massa Multiservizi è in grado di mantenere /migliorare il proprio equilibrio economico finanziario, 2) il comune incassa un canone (60 mila euro/anno), 3) il comune di Massa accresce la possibilità di beneficiare dell’incremento dei flussi reddituali ottenibili dagli investimenti della società. E non possiamo non citare una perla del burocratese autoesaltante L’affidamento in house permette la conservazione ed il consolidamento della conoscenza nella gestione dei parcheggi a pagamento; perché obiettivamente occorrono tali e tante competenze che daranno luogo ad una decina di tesi di laurea dei bocconiani». Prosegue Massa Comune.

«Notiamo peraltro che dopo tutti i discorsi e i nobili intenti di qualità del servizio al cittadino il sistema di pagamento sarà ancora il vetusto prepagato, anziché un molto più apprezzato pagamento al termine della sosta, senza così doversi preoccupare di calcolare i tempi di permanenza o dover mangiare di corsa un gelato perché scade la sosta. La sostanza è quindi una sola e il comune faceva miglior figura se la dichiarava per quello che è realmente. La farmacia ha fatto i debiti, una delle pochissime in Italia a riuscire in questo, e senza stare a veder i motivi  del deficit, ricercare le responsabilità, capire e attuare i correttivi necessari, si è guardato dove c’era la possibilità di raccattare i soldi e ci siamo fiondati sopra, trascurando quali sarebbero state le conseguenze anche dolorose di certe scelte, e se questo comporta per conseguenze connesse la riduzione delle ore di funzionamento dei musei, infliggere un colpo mortale ad una impresa trentennale tra le poche di una certa dimensione a dare lavoro a Massa, che ci volete fare la colpa è della cooperativa che ha toppato l’offerta economica, ma se preferite la posso dare alla soprintendenza dato per acquisito che Massa Comune ed il Galeotti sono colpevoli a prescindere».
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