Grosseto

«Serve un nuovo patto sociale territoriale»: la Cisl detta la linea per le prossime azioni

Si è riunito il consiglio generale dell'unione sindacale di Grosseto. Dall'attenzione alle famiglie e ai cittadini, alle politiche sanitarie e fiscali, passando per il rilancio di turismo, agricoltura e industria: ecco i temi su cui il sindacato si impegna mettendo sempre al centro il lavoro

Fabrizio Milani

GROSSETO – Si è riunito nei giorni scorsi il Consiglio generale della Cisl di Grosseto per discutere di temi importanti per il futuro del territorio. Dalla situazione politico sindacale locale, alla contrattazione socio sanitaria e con gli enti locali, sono molte le proposte che il segretario generale Fabrizio Milani, a nome della segreteria, ha sottoposto all’organismo.

“Bisogna superare – ha ricordato Milani nella sua relazione – le divisioni dettate dal colore politico e lavorare insieme per rafforzare l’azione sindacale non solo sulle politiche economiche, ma anche su quelle sociali, per contribuire al superamento delle problematiche del lavoro”. Il territorio grossetano, così come il resto della regione, sta vivendo una lieve ripresa: “Ma questa deve essere sostenuta con azioni concrete che hanno bisogno del coinvolgimento di più attori, in grado anche di assumersi delle responsabilità”.

Questo è il percorso che può iniziare a dare risposte, come dimostra anche il confronto che negli ultimi mesi è avvenuto con gli enti locali e l’azienda sanitaria e che ha visto la Cisl impegnata in prima linea per portare avanti le proprie istanze, a tutela di tutti i cittadini: “In particolare – spiega Milani – il dibattito sulla sanità ha messo in evidenza il bisogno di servizi di prossimità, così come lo scambio con i cittadini e le famiglie ha sottolineato la necessità di una politica fiscale e tarifaria più equa”.

L’impegno della Cisl, però, non si ferma di fronte a questi passi avanti. “Dobbiamo ricordare che il tema del lavoro deve essere centrale nella definizione delle politiche territoriali – prosegue Milani – dobbiamo rafforzare la contrattazione, che deve essere sviluppata anche nelle fasi di crisi economica, per presiedere i nuovi processi organizzativi e occupazionali aziendali e per rilanciare la competitività dei servizi erogati”.
Tutto questo coinvolgendo le parti sociali per dare vita a un nuovo patto sociale territoriale, che sappia aumentare le capacità del territorio e attrarre risorse sia pubbliche che private, in funzione di una rinnovata capacità progettuale: “Dobbiamo occuparci – aggiunge Milani – di destagionalizzazione del turismo e flessibilità di quel mercato del lavoro, sostenere il commercio che sta attraversando una grave crisi, dare nuova forza all’agricoltura, che è uno dei settori trainanti del territorio, senza dimenticare il comparto industriale, che, se pur in sofferenza, è pur sempre presente, e che rapresenta uno degli elementi fondamentali dello sviluppo. Come non dobbiamo trascurare le piccole imprese artigiane che devono sapersi innovare per poter sopravvivere in un mercato sempre più globalizzato e competitivo. Per fare tutto questo dobbiamo superare la storica carenza infrastrutturale che ancora isola la Maremma, limitandone lo sviluppo”.

E ancora, lavorare sulla sicurezza dei lavoratori, sulle politiche di sostegno alla famiglia, sulle prospettive per i giovani e l’integrazione dei lavoratori e delle famiglie immigrate, contrastando aspramente il lavoro nero e sommerso. “Si tratta di un impegno che l’intera unione sindacale si assume: dalle federazioni alle zone, dalle rls, le rappresentanze locali dei pensionati, fino ad arrivare al gruppo dirigente”, assicura Milani.

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