Turismo

Tassa di soggiorno, le associazioni di categoria: «Non si può usare per far cassa. Multe da migliaia di euro»

Gavorrano panorama

GAVORRANO – «Il Comune aveva dato rassicurazioni che avrebbe valutato la situazione delle sanzioni alle strutture turistiche ricettive, e invece sta facendo marcia indietro». Confesercenti Coldiretti e Cia tornano a parlare delle sanzioni giunte alle strutture in merito alla comunicazione dei turisti ospiti.

A dicembre alcune strutture del territorio si erano viste recapitare multe salate (in alcuni casi fino ad alcune migliaia di euro), per infrazioni relative persino a cinque anni fa. Molte di tali sanzioni riguardavano la mancata comunicazione degli alloggiati, ai fini della tassa di soggiorno: gli operatori avevano inviato comunicazione in caso di ospiti, mentre non avevano inviato nulla nei periodi in cui non avevano avuto clienti.

Un comportamento che è andato avanti per anni, ma che, ad un certo punto, il Comune di Gavorrano ha deciso di sanzionare, in base ad un regolamento comunale che però le associazioni di categoria affermano «non essere molto chiaro».

«All’art. 6 del regolamento si legge che “Il gestore della struttura ricettiva dichiara al Comune di Gavorrano, entro quindici giorni dalla fine di ciascun bimestre solare: a) il numero di pernottamenti soggetti all’imposta; b) il numero di pernottamenti esenti ai sensi del presente Regolamento”. Dunque, l’interpretazione è sempre stata quella che la comunicazione si fa solo se ci sono ospiti – affermano le associazioni di categoria -. Oltretutto, se così non fosse stato, non capiamo perché il Comune abbia atteso cinque anni ad inviare le sanzioni».

Le associazioni hanno anche incontrato l’amministrazione, il sindaco, assessore e tecnici, i quali in quella occasione hanno dato rassicurazioni su una generale disponibilità a comprendere e a «valutare positivamente la situazione, comprendendo che la mancata comunicazione era stata fatta in buona fede in virtù del fatto che il regolamento comunale sull’imposta di soggiorno, su questo aspetto, non è chiaro».

Invece «dagli ultimi colloqui che le nostre associazioni e le strutture ricettive hanno fatto con i funzionari dell’amministrazione emerge la volontà del comune di procedere con la riscossione, e che la linea difensiva di cui sopra non risulta accoglibile». In alcuni casi sono già state inviate le comunicazioni di rigetto delle memorie difensive.

«L’impressione, visto anche lo spropositato ed improvviso raddoppio delle tariffe dell’imposta di soggiorno, è che vi sia la volontà di recuperare da tale imposta, e dagli introiti derivanti dalle sanzioni, risorse utili a contribuire al risanamento del bilancio comunale. Non si comprende altrimenti questo accanimento contro gli operatori turistici e la disattesa delle richieste delle rappresentanze». Conclude la nota.

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