GROSSETO – Matteo Salvini arriva in anticipo in piazza Baccarini per la tappa maremmana del suo tour elettorale e subito prende un impegno con i grossetani: «Tornerò qui da presidente del consiglio». In piazza per raccontare la campagna elettorale del leader della Lega c’è anche Pif (con la sua trasmissione “Il Testimone”) e decine di simpatizzanti armati di cartelloni blu “Salvini premier” e di bandiere del Carroccio.
Sul palco insieme a Salvini ci sono anche Luca Grisanti (uno dei due sindaci toscani della Lega), Manuel Vescovi, segretario toscano del Carroccio, il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e sopratutto Mario Lolini, punto di riferimento della Lega in provincia di Grosseto e candidato per il centrodestra nel collegio uninominale della Camera Toscana 4.
«Abbiamo scelto di stare in piazza – dice Salvini – e non dentro i palazzetti dello sport (i riferimento è alla iniziativa di domani di Renzi), noi stiamo tra la gente e parliamo di futuro, mentre gli altri (la sinistra in particolare, ndr) ha lo sguardo rivolto al passato e parla di cose accadute 70 anni fa. Loro sono antirazzisti, antifascisti, antileghisti e poi li trovi in strada a picchiare i poliziotti».
«Il 4 marzo abbiamo la possibilità di cambiare davvero – continua Salvini -. Con il vostro voto cancelleremo la Fornero e ridurremo le tasse perché una tassa giusta tutti hanno interesse a pagarla, mentre se chiediamo il 70% le imprese chiudono o vanno all’estero». Parlando di politica locale poi Salvini ha lanciato la volata a Lolini. «È il candidato giusto per farvi rappresenta Grosseto a Roma».
E tra i punti del programma Lolini si è soffermato sulla sicurezza. «Il nostro Paese è cambiato – dice Lolini – Ed è cambiato in peggio a causa delle scellerate politiche migratorie volute dai governi di sinistra degli ultimi anni. Il danno causato al nostro sistema è grave ma siamo ancora in tempo se interveniamo in maniera tempestiva ed energica. È necessaria una ripresa del controllo dei confini e il blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti. L’Italia dovrà stipulare trattati e accordi con i Paesi di origine dei migranti economici e impegnarsi nel rimpatrio di tutti i clandestini. «In molti dei nostri borghi non esiste più un presidio delle forze dell’ordine: è così che molte delle nostre comunità, dove il fenomeno immigratorio è caratterizzato da soli uomini singoli, degeneri spesso in comportamenti ed episodi che mettano in crisi la serenità delle nostre popolazioni. Dobbiamo garantire ai nostri paesi, specie quelli più lontani dai centri maggiori, dove la popolazione è spesso anziana, il controllo del territorio da polizia e carabinieri che svolgano attività di prevenzione e possano intervenire in maniera celere ed efficace in caso di emergenza. Dovremo introdurre il principio che la difesa è sempre legittima, istituire poliziotti di quartiere e estendere l’esperimento “strade sicure”. Ma sappiamo bene che il problema è a monte: è necessario interrompere il sistema internazionale che regge il business dei richiedenti asilo. Vogliamo introdurre una nuova fattispecie di reato specifica, finalizzata a sventare le organizzazioni internazionali per la tratta degli esseri umani. Vogliamo che la polizia giudiziaria possa raccogliere prove sul contrasto all’immigrazione clandestina attraverso la presenza di personale sulle navi ONG e vietare lo sbarco a quelle che la rifiutano. Infine, vogliamo rifondare e implementare il numero dei Centri di Identificazione ed Espulsione in non meno di uno per ogni Regione».
Ad arringare la “folla” prima delle parole di Salvini, il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna che ha attaccato duramente la sinistra, «siete voi i veri fascisti che fate solo chiacchiere e parlate di ideologie quando non avete idee e progetti». Non solo ma il sindaco ha criticato fortemente anche il Governo e la sua politica comunitaria: «L’Italia – ha detto – sta “a pecorina” come una pornostar con l’Europa, è lora di difendere il nostro paese».
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